Piemonte-Torino ed il mio caro cugino
Luigi

re.L'indomani con la vespa alla guida
del sottoscritto approdiamo a S.Remo.Troviamo in una casetta al
centro storico sia Rosetta che la sorella Rita ed un'altra loro
amica.Abitavano da una zia che lavorava presso un albergo rinomato e
che le aveva ospitate.Nel frattempo Luigi ci salutò e con la
motoretta prese la via del ritorno.Riesco a trovare alloggio nei
pressi ed al mattino si andava in spiaggia mentre la sera fino a
tardi in discoteca.Il mare era molto bello certamente non
paragonabile a quello di Tropea-Trascorsi un paio di giorni mi chiama
al telefono Luigi,era passato da casa un medico della mutua e voleva
parlare con me in quanto mi ero messo in malattia pur di raggiungere
S.Remo.In fretta saluto Rosetta e le altre,rientro a Torino e mi reco
all'ufficio della mutua per motivare la mia assenza da casa.Dopo
qualche giorno ritorno a S.Remo e nuovamente altra telefonata di
Luigi in quanto il medico della mutua era ritornato a casa per un
nuovo controllo e questa volta era nervosissimo e minacciava di
farmi licenziare dalla ditta dove lavoravo.Rientro a Torino
definitivamente e con un grosso problema,ero rimasto senza soldi ed
avevo appena 40 km dalla tessera delle FF SS(mio papà era ferroviere
ed ogni familiare aveva in omaggio 4.000 km di traffico
gratis).Arriva il controllore e non si accanisce quando spiego la
mia situazione alquanto critica e purtroppo per me non avevo vicino
il caro cugino Luigi.Giungo a Torino e per non essere licenziato
dalla ditta mi ricovero presso l'Ospedale S.Croce di Moncalieri dove
vengo sottoposto ad un intervento operatorio in quanto da tempo
soffrivo di fistola sacrococcigea ed in quel periodo mi dava tanto
fastidio “operato per amore e per non perdere il lavoro”.
I miei cugini era tutti impegnati ed
io aspettavo solo a guarire per poter rientrare in ditta.Ero
veramente giù di morale e la Caposala,suora Antonietta,mi prese in
simpatia e mi stava vicino fino a tardi e mi teneva compagnia.Mi ero
cresciuto il “pizzetto” e la suora per tenermi su mi diceva”Frate
Antonio presto guarirai e rientrerai a casa”.Era molto bella e
buona ed è stata con me veramente come una sorella,andava via la
sera solo quando mi addormentavo.Trascorsi 15 giorni esco
dall'ospedale e rientro in ditta ma con la sorpresa che non lavoravo
più in ufficio bensì nel reparto spedizioni con un capo di origine
piemontese,arrogante e cattivo con me e con i Calabresi,ci chiamava
“Napuli” proprio con disprezzo per cui decido di porre fine alla
parentesi Torino e di organizzarmi per rientrare nella mia “Itaca”
vicino a mia mamma che adoravo ed a tutta la famiglia che mi
aspettava a braccia aperte. Tonino Accorinti
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