I miei cari amici Aldo
Marrella,Peppe Padula e Acilio Leonardo”Nardone”,quest'ultimo
vive al Nord con la famiglia.
Con Aldo,Peppe , Nardone e
Gaetano”il mancino”ci incontravamo in estate e assieme ci
divertivamo un mondo,solo che da qualche anno Aldo ci ha lasciati; è
stato un caro amico non soltanto per me ma per tanti in quanto
lavorava per la RAGNO,una grande industria di ceramica;Mi ha fornito
pavimenti,rivestimenti ed altro quando ho costruito casa in Via
Francesco Barone,dove abito.
Tempo fa decidemmo di andare
a pescare i famosi”surici” al largo di S.Domenica di Ricadi.Dopo
un'ora neppure un pesce per cui gli dico:: “visto che i surici non
mangiano andiamo noi a quel ristorante sulla spiaggia e mangiamo noi”
La mia proposta piacque e ci
siamo fatti una grande abbuffata di pesce e frutti di mare
accompagnati da un ottimo vino.Solo che alla fine al momento di
pagare nessuno aveva portato
in barca denaro per cui ci
scusiamo con il titolare ed io lo invito a passare dal negozio di mio
fratello Franco che avrebbe saldato il conto.
Un'altra volta con Aldo e le
rispettive moglie andiamo ad una serata danzante che si svolgeva alla
marina di Tropea alla famosa
“ROTONDA” al lido S.Leonardo.
Avevamo bevuto e non poco e
sulla pista abbiamo fatto di tutto meno che a ballare anzi,con grande
disappunto delle nostre
moglie,ci siamo messi a ballare i “GIGANTI” convolgendo tutte le
belle
donne che si divertivano a
seguire con noi quel ballo improvvisato e curioso lasciando i
mariti come si suol dire “al palo”. Alla fine stanchi e sfiniti
abbiamo salutato i presenti ed abbiamo preso la via di casa contenti
della bella e divertente serata trascorsa.
Con Nardone in estate
andavamo a caccia di turiste ed in attesa che Tropea si
popolasse,visto che
avevo ricevuto al comune
dove lavoravo una lettera di due ragazze che volevano trascorrere le
ferie estive in Calabria, volevo rispondere alle stesse che le
avremmo trovato una buona sistemazione a prezzo accessibile:Subito
Nardone prese la palla al balzo e mi disse: “ fatti mandare le foto
e poi decideremo il da farsi”.Dopo una settimana le foto delle due
ragazze arrivarono,e noi guardandole
rimaniamo un po' stupiti in
quanto una era bellina ma molto alta mentre la seconda bassotta
proprio adatta per Nardone che in verità non è un gigante.Tutto il
pomeriggio siamo con queste foto in mano e prendiamo la decisione
suggerita da me:” Nardone quella alta melaprendo io e quella
bassotta tu” Ci pensa e poi decide “fai venire solo quella alta
perchè la bassota e proprio brutta e non fa per me.” Abbandoniamo
l'idea,non rispondiamo alla lettera e tutto finì lì.
Peppe Padula ogni anno lo
aspetta con piacere in quanto Nardone e molto simpatico e quando lo
sento mi raccomanda:”Gazzusaro salutami il FORGIARO”,così lo
chiama in quanto gestisce un'officina qui a Tropea .
Un pensiero va anche a
Stefano Piccolo”Stefaneo da marina” così tutti lo chiamavano in
quanto abitava in località Marina e siccome faceva il marittimo
quando rientrava a Tropea da qualche crociera veniva a salutare gli
amici e a me portava sempre qualche ricordino.Ha lasciato la cara
moglie Romania e dei figli
che attualmente vivono al Nord anche se,specie la moglie, ogni estate
passa qui a Tropea un
piacevole soggiorno.
Voglio ritornare sul grande
Raf Vallone che come ho accennato ogni estate veniva nella sua”
ITACA” anche se passava tanto tempo vicino Roma dove aveva una
bellissima villa in una cittadina che somiglia tanto a Tropea se non
erro la famosa Sperlonga.Era molto devoto alla SS Madonna di Romania
ed un settembre lontano,c'erano i preparativi per la festa in onore
della Patrona di Tropea la quale tante volte salvò la nostra
cittadina(si narra che durante l'ultima guerra avvenne un vero
miracolo;delle bombe lanciate da un aereo caddero vicino alla nostra
villa comunale in un orto e non sono esplose ed attualmente sono
conservate nella Cattedrale.
Formiamo una commissione per
la raccolta di denaro onde affrontare le spese e quando i componenti
intravidero Raf che passeggiava con la sig.ra Elena
Varzi,rivolgendosi a me dissero:”certamente a te Raf non ti negherà
un ottima offerta”.Mi avvicino,li saluto e chiedo un'offerta per i
festeggiamenti,al che lui,con grande stupore della moglie, mia e dei
componenti della commissione,sorridendo mi dice:”sono come voi un
devoto della Madonna ma la mia offerta
la elargirò in Cattedrale”.
Mio fratello Vincenzo,che in
gioventù gli era molto amico,ricordava che Raf un giorno trovandosi
in spiaggia gli disse:”preparati che t'insegno a nuotare”;lo alza
e lo lancia a mare. Mio fratello che
aveva appena tre anni
riusci a stare a galla con grande soddisfazione sua e dei presenti.
Altro avvenimento al Campo
Sportivo in una partita di calcio amichevole Raf è stato molto bravo
però non riusciva a fare
gool e l'arbitro della gara,Ottorino Ciccarelli per nessun motivo,a
richiesta
di tutti gli sportivi che
gridavano ad un rigore a nostro favore,non accondiscese neppure
quando a
Raf un avversario gli
strappò la maglietta(in una foto si notano mio fratello
Umberto,Peppe Filardi ed altri e Raf con la maglia strappata)
Ho citato l'amico Peppe
Filardi che con mio fratello Umberto erano più che amici, per
raccontarvi
un episodio sportivo
successo: con la squadra di Vibo Valentia.C'era una rivalità forte e
nel campionato di promozione eravamo le due compagini più
accreditati.Avevamo oltre al citato Filardi,anche mio fratello
Umberto, Peppe Chiapparo,Mimmo Laponte,Cecè Tranfo,Mimmo
Ferro,Vittorio Stiriti ed altri.Per la partita che si è svolta qui a
Tropea tra la nostra JUVENTUS e la VIBONESE i nostri avversari
avevano acquistato un giocatore che aveva militato nella serie
A,certo ROTA,ed il nostro allenatore,lo storico DOLFIN,chiamò Peppe
Filardi prima dell'inizio e gli raccomandò di francobbolare il
famoso calciatore,gli disse:”Peppe non devi dargli un centimetro di
spazio,siamo nelle tue mani”.Quel giorno gli spalti erano gremiti
di Tropeani e di Vibonesi e Peppe quel giorno fu grandissimo,
vincemmo una partita storica e con Rota che complimentandosi con il
suo diretto avversario ebbe a dire:”avete un giocatore degno non di
promozione ma molto più in alto”.
Un caro affettuoso ricordo
per tutti ed in particolare per Filardi che chiamavamo”Abbate
Peppe”
in quanto aveva frequentato
per motivi di studio il Seminario Diocesano e che purtroppo finì i
suoi
giorni molto giovane
lasciando moglie e figli.
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