lunedì 22 luglio 2013

L CARISSIMO AMICO MIMMO NACCARI

I
L CARISSIMO AMICO MIMMO NACCARI “IL PADRINO”
Che dire di questo caro amico”MICUCCIO” figlio di Battistino che a Tropea è stato un personaggio,l'amico di tutti,si prodigava per tutti ed aveva amicizie dappertutto finanche i grandi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che incontrava nelle fiere quando non erano famosi e li aiutava
spesso e volentieri.La sua famiglia è composta dalla cara moglie Mariuzza e tre figli ed ha abitato
in una casa presa in fitto nei pressi della Stazione FF SS da un amico un certo Cuzzupoli.
Voleva un bene pazzo al figlio Giovanni,a Benito ed alla sua adorata NINNI' che vivono a Tropea ed uno dei suoi più cari amici oltre a mio suocero ero io con cui divideva parte della giornata.Mi voleva bene come un figlio e veniva a trovarmi sempre al Municipio dove lavoravo e mi raccontava sempre avvenimenti trascorsi nel periodo di guerra quando per sbarcare il lunario si faceva di tutto.Mi narrava che un giorno a Roma,in Piazza Cinquecento vicino alla Stazione Termini,con mio suocero ed il fratello Pasquale con una paperella ammaestrata offrivano ai passanti un bigliettino pescato con il becco della stessa e dicevano che era di buon augurio e che c'erano indicati dei numeri fortunati da giocare al lotto e facevano ottimi profitti. Succede però un grave fatto che li fa finire in Caserma per accertamenti in quanto nelle vicinanze della Stazione era stato ucciso un generale delle Forze dell'Ordine. Micuccio e gli altri piangevano specie per la paperella che i Militari non riuscivano a sistemarla in Caserma per cui scopre che il Comandante era un Calabrese e piangendo gli disse:”MARESCIALLO SIAMO TRE SVENTURATI DI TROPEA,DATECI LA PAPERELLA ALTRIMENTI MORIREMO DI FAME QUI A ROMA”
Questo si commuove e dopo infinite raccomandazioni li lascia liberi e gli fa consegnare la papera.
Avrei tanti episodi da raccontare e voglio continuare con quest'altro: Micuccio era un grande giocatore di dama che si portava sempre dietro anche quando ogni tanto doveva scontare qualche
breve periodo in “GATTABUIA” per fatti di poco conto e non gravi.Vado a trovarlo in carcere che
era vicino al Municipio e dove era il responsabile un amico a cui gli chiesi il permesso di poterlo visitare per portare un po' di frutta e per salutarlo.Mi autorizza e non appena Micuccio mi vede,mi abbraccia affettuosamente e prende la dama e mi sfida “UNA PARTITA SECCA VOGLIO DARTI UNA LEZIONE”- Giochiamo alla presenza di altri detenuti e del guardiacarceriere e guarda caso riesco a vincerlo con grande stupore di tutti e Micuccio: QUI NON DOVEVI UMILIARMI E FRA GIORNI APPENA USCIRO' TI FARO' CAPPOTTO”- Mi ringraziò per la visita ed io rimase molto contento in quanto accadeva molto raramente e lui era un grande giocatore di dama, a Tropea era il numero uno.
Un altro aneddoto è il seguente:Micuccio,come detto,aveva amici dappertutto e c'era un certo Mimmo Covelli originario di Crotone che spesso veniva a Tropea ed in piazza faceva il gioco con le buste in cui erano indicati i regali che ogni partecipante poteva vincere.Mi fermo con mia moglie e
compro 4 numeri ed all'estrazione Mimmo Covelli chiama il numero fortunato che avevo comperato io e mi dice:”GIOVANOTTO PER LA TUA BUSTA SE ME LA LASCI IN CAMBIO TI DO' QUESTO ASCIUGACAPELLI” io accetto l'offerta con grande stupore suo e quando l'indomani
racconto ogni cosa a Mimmo Naccari mi riferì che lo aveva saputo e che Covelli gli aveva detto:UN GIOVANOTTO MI HA ACCETTATO UN BELLISSIMO REGALO CHE ERA L'UNICO CHE
AVEVO e mi ribadì “ SEI UNO DEI POCHI CHE HA FREGATO COVELLI IN TUTTA LA SUA
CARRIERA.IO SONO FIERO DI TE E DIRO' A COVELLI”-L'ASCIUGACAPELLI E' IN BUONE MANI.” Pensate che l'ho usato fino a poco tempo fa.
Ne avrei tanti altri episodi ma concludo e dico che la moglie ed i figli devono essere orgogliosi
di aver avuto un papà come lui.
Altro carissimo amico che ci ha lasciato molto giovane è stato e non soltanto per me Salvatore La Torre alias “LA TIGRE”- Di professione faceva il barbiere a Tropea in un locale nel Centro Storico
e poi con la stessa qualifica fu assunto alle dipendenze del locale Ospedale:
Era buono,bravo e generoso,sposato e con figli ed ogni Lunedì,nel periodo invernale,c'era la grande sfida,allo stadio “DEL SOLE” fra lui e l'eterno antagonista “IL POLACCO”
Formavano due squadre di calcio e la TIGRE non voleva iniziare la partita se non scendevo io ad
arbitrare “ SOLO CON TONINO POSSIAMO PORTARE A TERMINE LE PARTITE”
Ogni lunedì le gradinate erano affollatissime di gente e non mancava mai “PAPERA”,Pasquale Teramo che gli gridava: SALVATORE IO SONO QUI, era un suo tifoso e la Tigre lo accoglieva
con un sorriso.Dall'altra parte la squadra del POLACCO, in campo erano molto accaniti e litigavano di continuo.Quando la Tigre vinceva mi diceva: TONINEO GUARDA L'OROLOGIO E STAI CON GLI OCCHI APERTI,mentre se perdeva : LA PARTITA FINISCE SOLO QUANDO IL SOLE SI CORICA” Era veramente come un film comico e loro due sembravano “STALIO ED OLIO”

Vengo con commozione al grande amico di tutti PATEA,Francesco Orfanò, il pescatore, grandissimo tifoso della Juve che col suocero erano come due fratelli e con me e Franca sempre affettuoso e generoso.
.Per una partita molto sentita qui a Tropea e non solo,-Lazio-Juve,partiamo con un pulmino dell'amico Totonno alla volta di Roma;c'era anche con noi il suocero tifoso della Juve.
Giorgio Chinaglia,centravanti della Lazio, quel giorno è stato grandissimo e vinsero per 3 a 1meritatamente con un grande gol del glorioso centravanti Romano.
Non vi dico al ritorno nel pulmino tutti erano muti,sembrava di tornare da un funerale.
Vi racconto per stare nel tema di un giorno dopo i campionati mondiali in Argentina viene a Tropea il grande Gentile con la moglie e guarda caso si fermano a mangiare nel ristorante MIRAMARE gestito da mio suocero nella Via Libertà.Arrivano nel locale tutti i Juventini fra cui anche Patea che da noi era come uno di casa.Si avvicina e dopo aver salutato i coniugi Gentile gli dice rivolgendosi a me:”guarda che di fronte a te c'è un tifoso della Lazio che si dovrebbe vergognare perchè segue suo fratello Toruccio che vivendo a Roma tifa per la squadra romana,al che Gentile si rivolge a me e mi chiede se ciò che affermava Patea fosse vero. Io risposi,” per prima cosa mi congratulo con te e per quello che hai fatto ai Mondiali ed anche per la bellissima moglie che hai accanto” poi ti dico: ”mio fratello è un accanitissimo tifoso della Lazio anche se da anni vive a Roma e guarda caso abita a Torre Spaccata in V.le dei Romanisti,ma per quanto riguarda ciò che mi rimprovera Patea non mi vergogno per niente in quanto tifo per una squadra del Sud e voglio ribadire anche a te che sono loro a doversi vergognare di tifare per una squadra del Nord anche se trattasi della “ GRANDE SIGNORA”come la chiamano e ricordo a te ed ai presenti che a Roma vi siete beccati un bel 3 a 1 meritatissimo per la squadra del grande Giorgione.”

Gentile prese le mie battute con un sorriso assieme alla bella moglie e ringraziò tutti per l'affetto dimostratogli ed in particolare mio suocero che gli offrì il pranzo.

Nessun commento:

Posta un commento