Al Mio Caro amico Albino Lorenzo
Un caro amico,il grande famosissimo
pittore rinomato a Tropea e non solo ALBINO LORENZO
Un Tropeano vero,amico di tutti
specialmente dei poveri contadini,pescatori,vecchietti di cui immor
talava ogni loro movimento specie
quando, dediti ai loro lavori giornalieri,sudati ed affaticati Albino
li faceva rivivere ed una volta creò un asino “ vivo e che semrava
ti seguisse in ogni tuo movimento “.Ebbe 18 figli con la sua amata
Gina,vera ed esemplare donna del Sud che con grandi sacrifizi mandava
avanti la famiglia;a volte nelle feste si riunivano in una
cinquantina di unità,tra figli,nuore e generi,nipoti.La moglie era
sempre nei fornelli accesi e preparava per tutti anche perchè le
bocche da sfamare erano tante.Con Albino quasi tutte le mattine c'
incontravamo per fare la spesa- comprava 5 chili di pane,3 di pesce,5
di frutta ed occorreva un'auto molto grande per portare la roba a
casa.La moglie si confidava con me in quanto ero come uno di famiglia
e mi diceva che occorreva una lavatrice ogni anno e meno male che
c'era l'amico Alfredo Verdiglione che gliele forniva e per ognuna si
accontentava di ricevere un quadro.Anche io a casa ho un suo quadro
su tela che è veramente molto bello e che aveva creato per un suo
figlio ed il mio Antonello mi dice sempre”quello un domani sarà
mio”.Un altro me lo regalò quando misi a disposizione un mio
appartamento per il figlio Pasquale che non riusciva a trovare
alloggio.I suoi quadri,mi confidava erano come sue creature e se ne
disfava sempre a malincuore tranne quando doveva preparare qualche
mostra in Italia ed anche all'estero con grande riconoscenze e premi
vari.Aveva tanta paura della morte e mi diceva: “ho paura in quanto
la morte è un vero mistero” Nessuno può sapere o immaginare cosa
ci riserva l'aldilà ed io sono non solo cattolico ma anche molto
credente.”
Al mio matrimonio a cui è stato un
illustre invitato mi regalò una natura morta veramente stupenda.Un
giorno ci trovavamo in aperta campagna e vedendo una contadina che
curva raccoglieva olivi si soffermò se l'impressionò e poi a casa
dipinse una figura veramente stupenda,piena di luce ed una mostr
vinse il primo
premio.Era buono,umano e generoso,però alquanto
puntiglioso.Vi racconto cio che è successo molto tempo fa.Abitavamo
entrambi in Largo Rota,attualmente abita il suo primogenito Mario,e
due terrazzi,uno della mia famiglia e l'altro quello della
sua,affacciavano nella Via Margherita di Savoia.Avevo una sorella
bellissima ed infinitamente buona”Gisella” ed Albino prese una
vera”cotta”.Si tenevano per mano affacciati dai terrazzi ed erano
veramente innamorati.I miei genitori ed i suoi non erano contenti in
quanto entrambi molto giovani e cercavano di ostacolare questo amore
infantile con ogni mezzo.Albino prese un decisione,propose a mia
sorella una “fuitina” ed alla risposta negativa di Gisella che
gli disse:” Albino non puoi propormi ciò,non posso dare questo
grande dispiacere ai miei e specie a mia mamma che quotidianamente si
sacrifica per tutti noi”Rimase molto male ed io per questo motivo
lo chiamavo”cognato mancato”. Gisella sposò dopo Pasquale
Taccone uno che veniva da Torino da una rinomata sartotecnica ed
ebbero un figlio- Enzo- mentre Albino come già detto di figli ne
ebbe 18 con la cara e bella Gina. Con affetto Tonino
Accorinti
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