lunedì 24 giugno 2013

Al Mio Caro amico Albino Lorenzo

Al Mio Caro amico Albino Lorenzo
Un caro amico,il grande famosissimo pittore rinomato a Tropea e non solo ALBINO LORENZO
Un Tropeano vero,amico di tutti specialmente dei poveri contadini,pescatori,vecchietti di cui immor
talava ogni loro movimento specie quando, dediti ai loro lavori giornalieri,sudati ed affaticati Albino li faceva rivivere ed una volta creò un asino “ vivo e che semrava ti seguisse in ogni tuo movimento “.Ebbe 18 figli con la sua amata Gina,vera ed esemplare donna del Sud che con grandi sacrifizi mandava avanti la famiglia;a volte nelle feste si riunivano in una cinquantina di unità,tra figli,nuore e generi,nipoti.La moglie era sempre nei fornelli accesi e preparava per tutti anche perchè le bocche da sfamare erano tante.Con Albino quasi tutte le mattine c' incontravamo per fare la spesa- comprava 5 chili di pane,3 di pesce,5 di frutta ed occorreva un'auto molto grande per portare la roba a casa.La moglie si confidava con me in quanto ero come uno di famiglia e mi diceva che occorreva una lavatrice ogni anno e meno male che c'era l'amico Alfredo Verdiglione che gliele forniva e per ognuna si accontentava di ricevere un quadro.Anche io a casa ho un suo quadro su tela che è veramente molto bello e che aveva creato per un suo figlio ed il mio Antonello mi dice sempre”quello un domani sarà mio”.Un altro me lo regalò quando misi a disposizione un mio appartamento per il figlio Pasquale che non riusciva a trovare alloggio.I suoi quadri,mi confidava erano come sue creature e se ne disfava sempre a malincuore tranne quando doveva preparare qualche mostra in Italia ed anche all'estero con grande riconoscenze e premi vari.Aveva tanta paura della morte e mi diceva: “ho paura in quanto la morte è un vero mistero” Nessuno può sapere o immaginare cosa ci riserva l'aldilà ed io sono non solo cattolico ma anche molto credente.”

Al mio matrimonio a cui è stato un illustre invitato mi regalò una natura morta veramente stupenda.Un giorno ci trovavamo in aperta campagna e vedendo una contadina che curva raccoglieva olivi si soffermò se l'impressionò e poi a casa dipinse una figura veramente stupenda,piena di luce ed una mostr vinse il primo
premio.Era buono,umano e generoso,però alquanto puntiglioso.Vi racconto cio che è successo molto tempo fa.Abitavamo entrambi in Largo Rota,attualmente abita il suo primogenito Mario,e due terrazzi,uno della mia famiglia e l'altro quello della sua,affacciavano nella Via Margherita di Savoia.Avevo una sorella bellissima ed infinitamente buona”Gisella” ed Albino prese una vera”cotta”.Si tenevano per mano affacciati dai terrazzi ed erano veramente innamorati.I miei genitori ed i suoi non erano contenti in quanto entrambi molto giovani e cercavano di ostacolare questo amore infantile con ogni mezzo.Albino prese un decisione,propose a mia sorella una “fuitina” ed alla risposta negativa di Gisella che gli disse:” Albino non puoi propormi ciò,non posso dare questo grande dispiacere ai miei e specie a mia mamma che quotidianamente si sacrifica per tutti noi”Rimase molto male ed io per questo motivo lo chiamavo”cognato mancato”. Gisella sposò dopo Pasquale Taccone uno che veniva da Torino da una rinomata sartotecnica ed ebbero un figlio- Enzo- mentre Albino come già detto di figli ne ebbe 18 con la cara e bella Gina. Con affetto Tonino Accorinti

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