lunedì 24 giugno 2013

Avvenimenti trascorsi nella grande città di Torino
Alla fine dell'estate del lontano 1958 partii da Tropea con la proverbiale valigia di cartone e giunsi alla Stazione Porta Nuova della capitale piemontese dopo un lungo ed interminabile viaggio;mi attendeva il caro cugino Turi,tanto buono ma senza studi e con poca voglia di lavorare,
Aveva una bellissima fidanzata Barese “Nella” di cui era molto innamorato ed era anche molto geloso.Vedevo la grande metropoli,la capitale del Piemonte,la città della Mole Antonelliana,della rinomata Superga dove hanno perso la vita i migliori giocatori di calcio del grande Torino(Bacicalupo,Gabbetto,Orsi ed altri di ritorno da una partita che la nostra Nazionale aveva disputata all'estero e che era composta quasi interamente della squadra del grande Torino);arriviamo in Via Donizzetti dove mi attendeva tutta la famiglia,da Peppe il” questuruno” a Luigi ed alle sorelle Maria,Teresa ed Isa ed il loro papà “Saverio il Magno”che viveva con un pezzo di pane ed un bicchiere di vino per sua scelta.La casa era piccola e fredda e ci riscaldavamo con una cucina economica a legna che era accesa quasi sempre e di continuo dallo zio che con una bici raccoglieva legna in giro,dopo un bicchiere di vino da un amico che faceva il macellaio.
L'indomani vado a trovare il famoso procuratore della Repubblica ,dr.Vincenzo Iannelli,originario di Tropea il quale mi manda con un suo biglietto in Via Bardonecchia dove operava una fabbrica con più di trecento operai,ditta Lino Bosco,che produceva roba in plastica;ad attendermi c'era un altro Tropeano,dr.Michele Di Marca,ex Maresciallo della Finanza nonche procuratore responsabile,che mi accolse nel suo ufficio e dopo avermi rivolto diverse domande,mi disse: “ tu a spese della ditta,se te la senti,aprirai una succursale a tuo nome che intitoleremo”FLORITAL” a qualche chilometro da qui con un ufficio arredato.” Alla mia risposta positiva dal giorno dopo iniziai quest'avventura,
Trascorsi un paio di mesi la ditta chiude ed io vengo chiamato in sede in Via Bardonecchia dove ad attendermi c'erano oltre al proprietario Lino Bosco ed al dr.Di Marca tutti i dipendenti amministrativi.Al piano terra c'erano tutti i macchinari con personale quasi interamente femminile mentre al piano superiore il reparto amministrativo e l'ufficio dedicato all'estero.Subito inizio a lavorare con una signora che faceva tutta la contabilità generale e che buon per me apprezzò molto le mie capacità.Operavo assieme a lei ed incominciavo a guadagnare qualcosa(£.40.000 mensili) somma che in verità non avevo mai visto.Al primo stipendio con i cugini festeggiammo l'evento e di conseguenza fittammo una casa più comoda nelle vicinanze-Via Puccini.Le donne dormivano in una stanza ed io zio Saverio e gli altri in una più grande.Sopra di noi abitavano dei nostri parenti(Zio Armando Di Laghi,i figli Minuccia e Tonino ed un altro figlio di nome Aldo che faceva servizio a Bra nella Polizia Stradale,guidava un moto di grossa cilindrata e spesso veniva a trovare la famiglia.Era fidanzato con una bella ragazza di Torino,Giuseppina,e dopo un periodo di qualche anno si lasciarono in quanto pare fosse poco seria.Una sera con mio cugino Salvatore al cinema”CONTINENTAL” in Via Nizza l'abbiamo sorpresa in atteggiamenti”molto affettuosi”in compagnia di un ragazzo e per Aldo fu la goccia che fece trabbocare il vaso.La lasciò e si fidanzò con una bella e brava infermiera di nome Poldi con cui stanno ancora assieme ed in estate villeggiano qui a Tropea.
Il lavoro in ditta andava bene solo che con la somma che guadagnavo,tolte le spese di casa,tre mezzi per recarmi ogni mattina a lavoro,qualche vizietto di gioventù,ogni sabato con Luigi andavamo in discoteca,frequentavamo una piscina ecc i soldi non erano mai sufficienti e meno male che c'era Luigi che non si tirava mai indietro e non mi faceva mai mettere le mani nel portafoglio che a dire il vero era sempre semivuoto.Luigivive a Torino con la moglie Maria,è nonno ed ogni estate ritorna a Tropea dove hanno casa e li rivedo con grande piacere.
Con Tonino Di Laghi che aveva una motoretta un sabato partiamo alla volta della città di Cinzano dove si produce l'ottimo vermout,balliamo in una discoteca fino a tardi e per poter rientrare a casa abbiamo sudato le proverbiali”sette camicie” causa il cattivo tempo la nebbia e la stanchezza.
Sempre in compagnia di Tonino,don Armando,lo zio Saverio,ed i cugini decidiamo un giorno di giocare a”padrone e sotto” con tanto vino di mele di cui ne abbiamo bevuto al massimo;in serata però avevo un appuntamento romantico con una ragazza che mi aspettava alla stazione Porta Nuova presso una nave grandissima che si trovava all'ingressoEro in condizioni pietose per cui prego il buon Luigi di andare in mia vece e di riferire alla stessa che avevo avuto un malore e che l'indomani l'avrei sentita a telefono.
Quasi tutte le sere passavo da mio cugino Peppe,giocavamo a dama(era un vero maestro) cenavamo assieme alla moglie Maria che lavorava all'Ulivetti e con lei c'era fra altre una bellissima ragazza di Ivrea che aveva espresso il desiderio di volermi conoscere,solo che aveva un papà gelosissimo che non la faceva neanche respirare per cui tutto finisce nell'incontro a casa di mio cugino.

TONINO ACCORINTI

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