Avvenimenti trascorsi nella grande
città di Torino
Alla fine dell'estate del lontano 1958
partii da Tropea con la proverbiale valigia di cartone e giunsi alla
Stazione Porta Nuova della capitale piemontese dopo un lungo ed
interminabile viaggio;mi attendeva il caro cugino Turi,tanto buono ma
senza studi e con poca voglia di lavorare,
Aveva una bellissima fidanzata Barese
“Nella” di cui era molto innamorato ed era anche molto
geloso.Vedevo la grande metropoli,la capitale del Piemonte,la città
della Mole Antonelliana,della rinomata Superga dove hanno perso la
vita i migliori giocatori di calcio del grande
Torino(Bacicalupo,Gabbetto,Orsi ed altri di ritorno da una partita
che la nostra Nazionale aveva disputata all'estero e che era composta
quasi interamente della squadra del grande Torino);arriviamo in Via
Donizzetti dove mi attendeva tutta la famiglia,da Peppe il”
questuruno” a Luigi ed alle sorelle Maria,Teresa ed Isa ed il loro
papà “Saverio il Magno”che viveva con un pezzo di pane ed un
bicchiere di vino per sua scelta.La casa era piccola e fredda e ci
riscaldavamo con una cucina economica a legna che era accesa quasi
sempre e di continuo dallo zio che con una bici raccoglieva legna in
giro,dopo un bicchiere di vino da un amico che faceva il macellaio.
L'indomani vado a trovare il famoso
procuratore della Repubblica ,dr.Vincenzo Iannelli,originario di
Tropea il quale mi manda con un suo biglietto in Via Bardonecchia
dove operava una fabbrica con più di trecento operai,ditta Lino
Bosco,che produceva roba in plastica;ad attendermi c'era un altro
Tropeano,dr.Michele Di Marca,ex Maresciallo della Finanza nonche
procuratore responsabile,che mi accolse nel suo ufficio e dopo avermi
rivolto diverse domande,mi disse: “ tu a spese della ditta,se te la
senti,aprirai una succursale a tuo nome che intitoleremo”FLORITAL”
a qualche chilometro da qui con un ufficio arredato.” Alla mia
risposta positiva dal giorno dopo iniziai quest'avventura,
Trascorsi un paio di mesi la ditta
chiude ed io vengo chiamato in sede in Via Bardonecchia dove ad
attendermi c'erano oltre al proprietario Lino Bosco ed al dr.Di Marca
tutti i dipendenti amministrativi.Al piano terra c'erano tutti i
macchinari con personale quasi interamente femminile mentre al piano
superiore il reparto amministrativo e l'ufficio dedicato
all'estero.Subito inizio a lavorare con una signora che faceva tutta
la contabilità generale e che buon per me apprezzò molto le mie
capacità.Operavo assieme a lei ed incominciavo a guadagnare
qualcosa(£.40.000 mensili) somma che in verità non avevo mai
visto.Al primo stipendio con i cugini festeggiammo l'evento e di
conseguenza fittammo una casa più comoda nelle vicinanze-Via
Puccini.Le donne dormivano in una stanza ed io zio Saverio e gli
altri in una più grande.Sopra di noi abitavano dei nostri
parenti(Zio Armando Di Laghi,i figli Minuccia e Tonino ed un altro
figlio di nome Aldo che faceva servizio a Bra nella Polizia
Stradale,guidava un moto di grossa cilindrata e spesso veniva a
trovare la famiglia.Era fidanzato con una bella ragazza di
Torino,Giuseppina,e dopo un periodo di qualche anno si lasciarono in
quanto pare fosse poco seria.Una sera con mio cugino Salvatore al
cinema”CONTINENTAL” in Via Nizza l'abbiamo sorpresa in
atteggiamenti”molto affettuosi”in compagnia di un ragazzo e per
Aldo fu la goccia che fece trabbocare il vaso.La lasciò e si fidanzò
con una bella e brava infermiera di nome Poldi con cui stanno ancora
assieme ed in estate villeggiano qui a Tropea.
Il lavoro in ditta andava bene solo che
con la somma che guadagnavo,tolte le spese di casa,tre mezzi per
recarmi ogni mattina a lavoro,qualche vizietto di gioventù,ogni
sabato con Luigi andavamo in discoteca,frequentavamo una piscina ecc
i soldi non erano mai sufficienti e meno male che c'era Luigi che non
si tirava mai indietro e non mi faceva mai mettere le mani nel
portafoglio che a dire il vero era sempre semivuoto.Luigivive a
Torino con la moglie Maria,è nonno ed ogni estate ritorna a Tropea
dove hanno casa e li rivedo con grande piacere.
Con Tonino Di Laghi che aveva una
motoretta un sabato partiamo alla volta della città di Cinzano dove
si produce l'ottimo vermout,balliamo in una discoteca fino a tardi e
per poter rientrare a casa abbiamo sudato le proverbiali”sette
camicie” causa il cattivo tempo la nebbia e la stanchezza.
Sempre in compagnia di Tonino,don
Armando,lo zio Saverio,ed i cugini decidiamo un giorno di giocare
a”padrone e sotto” con tanto vino di mele di cui ne abbiamo
bevuto al massimo;in serata però avevo un appuntamento romantico con
una ragazza che mi aspettava alla stazione Porta Nuova presso una
nave grandissima che si trovava all'ingressoEro in condizioni pietose
per cui prego il buon Luigi di andare in mia vece e di riferire alla
stessa che avevo avuto un malore e che l'indomani l'avrei sentita a
telefono.
Quasi tutte le sere passavo da mio
cugino Peppe,giocavamo a dama(era un vero maestro) cenavamo assieme
alla moglie Maria che lavorava all'Ulivetti e con lei c'era fra
altre una bellissima ragazza di Ivrea che aveva espresso il desiderio
di volermi conoscere,solo che aveva un papà gelosissimo che non la
faceva neanche respirare per cui tutto finisce nell'incontro a casa
di mio cugino.
TONINO ACCORINTI
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