lunedì 24 giugno 2013

Piemonte-Torino ed il mio caro cugino Luigi

Piemonte-Torino ed il mio caro cugino Luigi
Siamo stati veramente come fratelli,lui lavorava presso una famosa tipografia “POZZO” e guadagnava anche bene motivo per cui quando mi vedeva”al verde”mi faceva prestiti in denaro che erano da restituire non appena avrei avuto la possibilità”campa cavallo”- Estate 1959 partiamo in vespa alla volta di S.Remo-la città dei fiori-,prima tappa un paesino vicino Alassio(dal famoso muretto) andiamo in discoteca e rimorchiamo due bellissime ragazze di Savigliano;saremmo rimasti tutta la notte in così buona compagnia ma come una spada di Damocle incombevano gli impegni precedentemente assunti,dovevamo essere all'indomani nella capitale dei fiori in quanto ero atteso da una bella ragazza di Roma,certa Rosetta,con la quale ci eravamo conosciuti nella capitale durante il matrimonio di mio fratello Toruccio,per cui salutiamo le belle piemontesine ed andiamo a riposa-
re.L'indomani con la vespa alla guida del sottoscritto approdiamo a S.Remo.Troviamo in una casetta al centro storico sia Rosetta che la sorella Rita ed un'altra loro amica.Abitavano da una zia che lavorava presso un albergo rinomato e che le aveva ospitate.Nel frattempo Luigi ci salutò e con la motoretta prese la via del ritorno.Riesco a trovare alloggio nei pressi ed al mattino si andava in spiaggia mentre la sera fino a tardi in discoteca.Il mare era molto bello certamente non paragonabile a quello di Tropea-Trascorsi un paio di giorni mi chiama al telefono Luigi,era passato da casa un medico della mutua e voleva parlare con me in quanto mi ero messo in malattia pur di raggiungere S.Remo.In fretta saluto Rosetta e le altre,rientro a Torino e mi reco all'ufficio della mutua per motivare la mia assenza da casa.Dopo qualche giorno ritorno a S.Remo e nuovamente altra telefonata di Luigi in quanto il medico della mutua era ritornato a casa per un nuovo controllo e questa volta era nervosissimo e minacciava di farmi licenziare dalla ditta dove lavoravo.Rientro a Torino definitivamente e con un grosso problema,ero rimasto senza soldi ed avevo appena 40 km dalla tessera delle FF SS(mio papà era ferroviere ed ogni familiare aveva in omaggio 4.000 km di traffico gratis).Arriva il controllore e non si accanisce quando spiego la mia situazione alquanto critica e purtroppo per me non avevo vicino il caro cugino Luigi.Giungo a Torino e per non essere licenziato dalla ditta mi ricovero presso l'Ospedale S.Croce di Moncalieri dove vengo sottoposto ad un intervento operatorio in quanto da tempo soffrivo di fistola sacrococcigea ed in quel periodo mi dava tanto fastidio “operato per amore e per non perdere il lavoro”.

I miei cugini era tutti impegnati ed io aspettavo solo a guarire per poter rientrare in ditta.Ero veramente giù di morale e la Caposala,suora Antonietta,mi prese in simpatia e mi stava vicino fino a tardi e mi teneva compagnia.Mi ero cresciuto il “pizzetto” e la suora per tenermi su mi diceva”Frate Antonio presto guarirai e rientrerai a casa”.Era molto bella e buona ed è stata con me veramente come una sorella,andava via la sera solo quando mi addormentavo.Trascorsi 15 giorni esco dall'ospedale e rientro in ditta ma con la sorpresa che non lavoravo più in ufficio bensì nel reparto spedizioni con un capo di origine piemontese,arrogante e cattivo con me e con i Calabresi,ci chiamava “Napuli” proprio con disprezzo per cui decido di porre fine alla parentesi Torino e di organizzarmi per rientrare nella mia “Itaca” vicino a mia mamma che adoravo ed a tutta la famiglia che mi aspettava a braccia aperte. Tonino Accorinti

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