lunedì 22 luglio 2013

L CARISSIMO AMICO MIMMO NACCARI

I
L CARISSIMO AMICO MIMMO NACCARI “IL PADRINO”
Che dire di questo caro amico”MICUCCIO” figlio di Battistino che a Tropea è stato un personaggio,l'amico di tutti,si prodigava per tutti ed aveva amicizie dappertutto finanche i grandi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che incontrava nelle fiere quando non erano famosi e li aiutava
spesso e volentieri.La sua famiglia è composta dalla cara moglie Mariuzza e tre figli ed ha abitato
in una casa presa in fitto nei pressi della Stazione FF SS da un amico un certo Cuzzupoli.
Voleva un bene pazzo al figlio Giovanni,a Benito ed alla sua adorata NINNI' che vivono a Tropea ed uno dei suoi più cari amici oltre a mio suocero ero io con cui divideva parte della giornata.Mi voleva bene come un figlio e veniva a trovarmi sempre al Municipio dove lavoravo e mi raccontava sempre avvenimenti trascorsi nel periodo di guerra quando per sbarcare il lunario si faceva di tutto.Mi narrava che un giorno a Roma,in Piazza Cinquecento vicino alla Stazione Termini,con mio suocero ed il fratello Pasquale con una paperella ammaestrata offrivano ai passanti un bigliettino pescato con il becco della stessa e dicevano che era di buon augurio e che c'erano indicati dei numeri fortunati da giocare al lotto e facevano ottimi profitti. Succede però un grave fatto che li fa finire in Caserma per accertamenti in quanto nelle vicinanze della Stazione era stato ucciso un generale delle Forze dell'Ordine. Micuccio e gli altri piangevano specie per la paperella che i Militari non riuscivano a sistemarla in Caserma per cui scopre che il Comandante era un Calabrese e piangendo gli disse:”MARESCIALLO SIAMO TRE SVENTURATI DI TROPEA,DATECI LA PAPERELLA ALTRIMENTI MORIREMO DI FAME QUI A ROMA”
Questo si commuove e dopo infinite raccomandazioni li lascia liberi e gli fa consegnare la papera.
Avrei tanti episodi da raccontare e voglio continuare con quest'altro: Micuccio era un grande giocatore di dama che si portava sempre dietro anche quando ogni tanto doveva scontare qualche
breve periodo in “GATTABUIA” per fatti di poco conto e non gravi.Vado a trovarlo in carcere che
era vicino al Municipio e dove era il responsabile un amico a cui gli chiesi il permesso di poterlo visitare per portare un po' di frutta e per salutarlo.Mi autorizza e non appena Micuccio mi vede,mi abbraccia affettuosamente e prende la dama e mi sfida “UNA PARTITA SECCA VOGLIO DARTI UNA LEZIONE”- Giochiamo alla presenza di altri detenuti e del guardiacarceriere e guarda caso riesco a vincerlo con grande stupore di tutti e Micuccio: QUI NON DOVEVI UMILIARMI E FRA GIORNI APPENA USCIRO' TI FARO' CAPPOTTO”- Mi ringraziò per la visita ed io rimase molto contento in quanto accadeva molto raramente e lui era un grande giocatore di dama, a Tropea era il numero uno.
Un altro aneddoto è il seguente:Micuccio,come detto,aveva amici dappertutto e c'era un certo Mimmo Covelli originario di Crotone che spesso veniva a Tropea ed in piazza faceva il gioco con le buste in cui erano indicati i regali che ogni partecipante poteva vincere.Mi fermo con mia moglie e
compro 4 numeri ed all'estrazione Mimmo Covelli chiama il numero fortunato che avevo comperato io e mi dice:”GIOVANOTTO PER LA TUA BUSTA SE ME LA LASCI IN CAMBIO TI DO' QUESTO ASCIUGACAPELLI” io accetto l'offerta con grande stupore suo e quando l'indomani
racconto ogni cosa a Mimmo Naccari mi riferì che lo aveva saputo e che Covelli gli aveva detto:UN GIOVANOTTO MI HA ACCETTATO UN BELLISSIMO REGALO CHE ERA L'UNICO CHE
AVEVO e mi ribadì “ SEI UNO DEI POCHI CHE HA FREGATO COVELLI IN TUTTA LA SUA
CARRIERA.IO SONO FIERO DI TE E DIRO' A COVELLI”-L'ASCIUGACAPELLI E' IN BUONE MANI.” Pensate che l'ho usato fino a poco tempo fa.
Ne avrei tanti altri episodi ma concludo e dico che la moglie ed i figli devono essere orgogliosi
di aver avuto un papà come lui.
Altro carissimo amico che ci ha lasciato molto giovane è stato e non soltanto per me Salvatore La Torre alias “LA TIGRE”- Di professione faceva il barbiere a Tropea in un locale nel Centro Storico
e poi con la stessa qualifica fu assunto alle dipendenze del locale Ospedale:
Era buono,bravo e generoso,sposato e con figli ed ogni Lunedì,nel periodo invernale,c'era la grande sfida,allo stadio “DEL SOLE” fra lui e l'eterno antagonista “IL POLACCO”
Formavano due squadre di calcio e la TIGRE non voleva iniziare la partita se non scendevo io ad
arbitrare “ SOLO CON TONINO POSSIAMO PORTARE A TERMINE LE PARTITE”
Ogni lunedì le gradinate erano affollatissime di gente e non mancava mai “PAPERA”,Pasquale Teramo che gli gridava: SALVATORE IO SONO QUI, era un suo tifoso e la Tigre lo accoglieva
con un sorriso.Dall'altra parte la squadra del POLACCO, in campo erano molto accaniti e litigavano di continuo.Quando la Tigre vinceva mi diceva: TONINEO GUARDA L'OROLOGIO E STAI CON GLI OCCHI APERTI,mentre se perdeva : LA PARTITA FINISCE SOLO QUANDO IL SOLE SI CORICA” Era veramente come un film comico e loro due sembravano “STALIO ED OLIO”

Vengo con commozione al grande amico di tutti PATEA,Francesco Orfanò, il pescatore, grandissimo tifoso della Juve che col suocero erano come due fratelli e con me e Franca sempre affettuoso e generoso.
.Per una partita molto sentita qui a Tropea e non solo,-Lazio-Juve,partiamo con un pulmino dell'amico Totonno alla volta di Roma;c'era anche con noi il suocero tifoso della Juve.
Giorgio Chinaglia,centravanti della Lazio, quel giorno è stato grandissimo e vinsero per 3 a 1meritatamente con un grande gol del glorioso centravanti Romano.
Non vi dico al ritorno nel pulmino tutti erano muti,sembrava di tornare da un funerale.
Vi racconto per stare nel tema di un giorno dopo i campionati mondiali in Argentina viene a Tropea il grande Gentile con la moglie e guarda caso si fermano a mangiare nel ristorante MIRAMARE gestito da mio suocero nella Via Libertà.Arrivano nel locale tutti i Juventini fra cui anche Patea che da noi era come uno di casa.Si avvicina e dopo aver salutato i coniugi Gentile gli dice rivolgendosi a me:”guarda che di fronte a te c'è un tifoso della Lazio che si dovrebbe vergognare perchè segue suo fratello Toruccio che vivendo a Roma tifa per la squadra romana,al che Gentile si rivolge a me e mi chiede se ciò che affermava Patea fosse vero. Io risposi,” per prima cosa mi congratulo con te e per quello che hai fatto ai Mondiali ed anche per la bellissima moglie che hai accanto” poi ti dico: ”mio fratello è un accanitissimo tifoso della Lazio anche se da anni vive a Roma e guarda caso abita a Torre Spaccata in V.le dei Romanisti,ma per quanto riguarda ciò che mi rimprovera Patea non mi vergogno per niente in quanto tifo per una squadra del Sud e voglio ribadire anche a te che sono loro a doversi vergognare di tifare per una squadra del Nord anche se trattasi della “ GRANDE SIGNORA”come la chiamano e ricordo a te ed ai presenti che a Roma vi siete beccati un bel 3 a 1 meritatissimo per la squadra del grande Giorgione.”

Gentile prese le mie battute con un sorriso assieme alla bella moglie e ringraziò tutti per l'affetto dimostratogli ed in particolare mio suocero che gli offrì il pranzo.

giovedì 18 luglio 2013

Il Grande Raf Vallone

Il grande Campione di calcio del Torino RAF VALLONE non chè il grandissimo attore cinematografico nacque a Tropea e riposa nel locale cimitero. Ogni anno la moglie Elena Varzi con i figli il 2 novembre vengono a commemorarlo ed appena c'incontriamo nella Cappella di famiglia e la sig.ra Varzi mi dice: “ lei è stato un caro amico,mio marito me lo diceva sempre”.
Bellissima ancora oggi ed io lo scorso anno, salutandola, le disse:”bella signora di una bellezza trascorsa ma non scomparsa”,
E' stata compagna di sempre del grande attore e fu interprete assieme a lui del grande film IL CAMMINO DELLA SPERANZA dove si conobbero,si sposarono ed ebbero dei figli.
Da ricordare RISO AMARO con Vittorio Gasman e la bella Silvana Mangano,IL MULINO SUL PO un grande sceneggiato che ci teneva davanti alla TV numerosi e nello stesso tempo noi Tropeani
siamo orgogliosi di si tanta bravura del nostro illustre concittadino.
Ricordo di lui un fatto successo molto tempo fa:”l'allora Sindaco di Tropea,Generale Riccardo Toraldo di Francia,suo amico,mi disse:”dovresti portare questi documenti a Raf Vallone il quale
abita nella vicina Parghelia in una villa “. Vado e lo trovo alquanto adirato e gridava con un suo
contadino che doveva costruire una casa colonica nelle sue terre.Voleva realizzarla in un punto lontano da dove passava,scendendo a valle,una “fiumara” mentre Raf aveva scelto un altro punto.
“dottore noi qui ci viviamo tutto l'anno mentre voialtri venite solo per pochi periodi in estate perciò
la casa si farà dove deciderò io e la mia famiglia”
Al ritorno a Tropea raccontai il tutto al Generale che si mise in contatto e gli disse: “ IL COLONO HA RAGIONE perchè lì deve passare tutta la sua vita ed il rumore dell'acqua gli dà fastidio specie di notte”- Raf che ascoltava i suoi consigli accondiscese.
Altro aneddoto:
Con Raf organizzavamo presso il Campo Sportivo delle partitelle di calcio in quanto lui restò sempre un appassionato ed un giorno s'infuriò con l'amico Antonio Epifanio il quale ritornato da
Buenos Aires imitava i grandi campioni argentini e con i suoi movimenti repentini faceva infuriare
Raf che replicava “ SEI SOLO UN FANATICO IL PALLONE NON E' PER TE”,mentre in effetti
Antonio era molto bravo ed era allenato da mio fratello Umberto che di lui aveva molta stima e

divenne una vera colonna della locale JUVENTUS con Mimmo Buttafuoco,Nicola Delorenzo-IL PARIGINO,Antonio De Luca,MELO DI CUCCURINO,Peppe Calamita,Franco Crisafio,Saverio De Vita,Franco La Torre,Aldo Collia,Gianfranco Pugliese,Franco Carmelitano,Tonino Il Gelataio,Mimmo Il Gelataio,LA TIGRE, Marrabello Giuseppe,Ciambolo ecc

I MIEI COMPAGNI DI LICEO E L'INDIMENTICABILE PROF. ANTONIO ARENA

I MIEI COMPAGNI DI LICEO E L'INDIMENTICABILE PROF. ANTONIO ARENA
In verità tutti mi hanno sopportato in quanto ero un po' irrequieto e di tutti conservo un ottimo
ricordo,da Orazio Toraldo a Giovanni Ruffa,da Totò Scordo a Franco Cutuli,da Franco Saragò
a Serafino Pantano,da Dino Sorbilli ad Antonio e Filippo De Vita,da Matteo De Lorenzo a Pasquale
Adilardi e poi passare a quelle del gentil sesso:Pierina Molina,Amaddeo Maria Luisa,Olga Naso,Marisetta Tranfo,Anna Maria Loiacono,Tetè Gabrielli,Rosa Simonelli,Nella Nicolò,Lucrezia
Monbrici,Franca Ruffa e altri.
Pierina Molina abitava davanti alla villa comunale,era molto bella e Matteo Delorenzo la faceva
infuriare per le sue battute molto spinte.Olga Naso era un vero genio su tutte le materie.Amaddeo
Maria Luisa chiamata dai familiari”fiore”per la sua bellezza,ci eravamo invaghiti di lei Pippo Macchione ed io;un giorno da capoclasse annotavo sulla lavagna quelli irrequieti ed in un'occasione
segnai Pippo che se la prese e rinproverandomi mi disse”non finisce qui fuori ci vedremo.All'uscita litigammo non tanto per averlo segnato sulla lavagna ma perchè eravamo gelosi della bella Maria Luisa con cui tutto finiva con semplici sguardi di simpatia e con qualche serenata romantica che dedicavamo con Orazio Toraldo,Nicola Cutuli,Filippo De Vita ed altri quando passavamo sotto casa situata vicino alla scuola e pronti a scappare non appena rincasava il papà
.
Orazio Toraldo “IL BUON MARCHESE”, buono,semplice e generoso,un caro amico.
A scuola era disponibile con tutti e quando c'era da tradurre qualche versione di greco un po' difficile tutti ci rivolgevamo a lui in quanto era molto bravo e la sua cuginetta Marisetta Tranfo lo
faceva impazzire in quanto per prima voleva la versione e gli diceva:”gli altri devono aspettare”.
Nel pomeriggio ci incontravamo all'ultimo piano della sua abitazione in Via Glorizio vicino alla
Cattedrale e la mamma,donna Carlotta ed il papà don Lillì ci ospitavano con piacere per accontentare Orazio che viveva con loro assieme alla sorella Lea e i fratelli Felice ed Edoardo.
Giocavamo a carte e veniva pure Franco Cutuli,Pasqualino Adilardi,Cecè Tranfo ed altri e fra una
partita e l'altra io me ne andavo in soffitta e mi facevo grande abbuffate di olivi,pan duro e quanto
di buono c'era.Nel periodo della vendemmia salivamo a Brattirò dove il papà faceva un ottimo vino
e noi amici di Orazio assieme ai contadini calpestavamo l'uva ballando e cantando.
Orazio si trasferì col fratello Eduardo a Roma in un convitto per studiare mentre io andai a Torino
a lavorare ospite in casa della famiglia di mio cugino Luigi.
Tornando a Tropea Orazio si sposò e si trasferì a Brattirò in una comoda casa di campagna di sua proprietà e dove la moglie coltivava di tutto finanche aveva un attrezzatissimo alveare con produzione di ottimo miele
.
Il caro amico Giovanni Ruffa
un vero fenomeno “IL LATINISTA” con lui traducevamo le versioni cantando ed il Prof.Rocco
Ruffa gridava “FINITELA VI CACCIO FUORI”.
Ogni anno gli portavo i ricci di mare di cui era ghiottissimo e mi diceva:”mi sono fatto una scorpacciata di spaghetti che erano la fine del mondo”.

Totò Scordo compagno di banco ed un vero poeta;scriveva poesie bellissime ed in particolare una la dedicò ad una ragazza che veniva a scuola con noi e per la quale prese una tremenda cotta.

Franco Saragò che chiamavamo “Zatopek” in quanto era fortissimo nelle corse a lungo tragitto.

Dino Sorbilli col quale abbiamo partecipato ai campionati studenteschi di atletica che si svolgevano
ogni anno a Catanzaro e dove io mi classificai terzo nel salto in alto.Terzo in tutta la Calabria è stata
una grande soddisfazione per me e per il Prof.Franco Dilorenzo che ci preparava e nell'occasione il
Prof. di matematica Romano Paolo mi disse:”non per meriti culturali ma per meriti sportivi ti do un
bel SETTE,sei contento?”

Veniamo alla prima liceale dove insegnava latino,greco ed altro un grande Professore che non trovo
parole per definirlo per la bravura,preparazione,portamento,l'esimio Prof.Antonio Arena
.Rigoroso fino all'inverosimile ma tanto umano ed era originario della vicina Orsigliadi di Ricadi.
Mi prese in simpatia ed ogni pomeriggio andavo a trovarlo a casa in Largo Galluppi dove aveva
affittato un piccolo locale.Mi dava utili consigli che io accettavo in quanto si dimostrava con me come un padre.In classe era molto esigente bisognava solo studiare con impegno.e lesue lezioni erano veramente utilissime; per la sua bravura lasciò la Calabria a cui era attaccatissimo ed
approdò in scuole di altre città,se non erro Roma,dove contrasse un felice matrimonio coronato dalla nascita di figli ai quali era molto affezionato,una attualmente lavora presso il locale ospedale
civile e di lei tutti hanno parole di elogio per la sua professionalità.L'esimio professore aveva un'infinità di libri ed in sua memoria verrà aperta una biblioteca nella sua amata Orsigliadi.
Un saluto da

Tonino Accorinti

Il Carissimo Amico "Ciambolo" Alfonso Toraldo..

Uno dei più cari amici d'infanzia Alfonso Toraldo- alias CIAMBOLO
Dividevamo con lui quasi tutta la giornata ed ogni pomeriggio dopo pranzo c'incontravamo.
Eravamo entrambi appassionati di films Western però in particolare la nostra preferenza era per i
quelli di TARZAN IL RE DELLA FORESTA che per nessun motivo volevamo perdere e facevamo
i salti mortali finanche andavo,a nome di Ciambolo, dal papà,Don Vincenzino Toraldo,che si sedeva nel pomeriggio davanti alla famosa “CASINA” nel centro storico cittadino e che era lo svago per
i signori di Tropea “IL RITROVO DEI NOBILI”.Gli giravo intorno e lui con un sorriso mi faceva
avvicinare e mi dava i soldi per me e per Alfonso per andare al cinema.
Con Ciambolo nella discesa per andare a mare dove anticamente c'erano due mulini a vento,sotto
la montagna realizzavamo una capanna con canne e foglie secche e lì ci riposavamo e non facevamo avvicinare neanche i più cari amici e stavamo all'erta pronti con frecce e fionde;tutti ci temevano e
Ciambolo aveva due manoni da fare impressionare anche un grande pugile:Sfidavamo i BARRACCOTI ragazzi che abitavano le baracche che sorgevano in Via Libertà ed in due lottavamo
con tutti loro ed avevamo sempre la meglio in quanto anche io,mingherlino ero agilissimo e seguivo
i consigli del mio grande fratellone VINCENZO che inoltre mi suggeriva:”quando litighi molla sempre il primo cazzotto e non aspettare mai a riceverlo”.
Un giorno ragazzi più grandi di noi ci istigavano e ci dicevano “ vogliamo vedere chi dei due è il più forte” ce li siamo dati di santa ragione ed alla fine sfiniti ci siamo abbracciati dopo un ex equo
e abbiamo giurato eterna fedeltà con la famosa unione del sangue seguendo l'esempio degli Indiani nei films.
Ciambolo divenne un grande calciatore prima nelle squadre locali e poi a Torino dove fece un'ottima carriera dopo essersi trasferito assieme alla famiglia.
Rientrammo entrambi da Torino ed una domenica andammo a giocare una partita di calcio nella vicina Spilinga. C'era fra le due squadre una grande differenza (Ciambolo era bravissimo,io me la
cavavo abbastanza ed avevamo con noi fra altri Ciccio Vallone).Succede ad un certo punto dell'incontro,per non dire dello scontro,che un avversario ingiuria la mamma di Ciccio Vallone e
di conseguenza scoppia una guerriglia. Io Ciambolo e Ciccio menavamo come in un ring.
Ad un certo punto vedo un avversario con un grosso macigno alle spalle di Alfonso per cui mi lancio come un fulmine e riesco a far cadere la pietra dalle mani e quando Ciambolo si accorge,lo
sistema “per le feste”.Sembravano inferociti ed a loro si sono riuniti tanta gente e fortuna volle che
un contadino ci fece entrare in una baracca nei pressi del campo sportivo e tutto finì con tanto
spavento e tante botte.
Dopo qualche settimana un mio amico nota la presenza di un tizio di Spilinga che è stato l'artefice della lite in giro per il paese e non vi dico quante gliene ho date e gli ho pure consigliato di scomparire subito: “ricordati quello che hai fatto durante la partita e stai attento che Ciambolo e Ciccio Vallone ti daranno il resto se sanno che sei qui a Tropea”.
Alfonso abitava sulla Via Libertà in una villa bellissima assieme al papà ed alla mamma che era
una donna tanto buona e che aveva una bella voce in quanto in gioventù aveva fatto la cantante ed
inoltre il fratello”TOTO' IL PRINCIPE” e delle sorelle molto belle.
Sposò la bella Irene ed ebbero la figlia Ida ed un'altra che non vive a Tropea.
Tutti gli sportivi ricordano il grande Ciambolo ed anche mio fratello Umberto che fu il suo allenatore ed il grande Peppe Filardi, Peppe Chiapparo, Mimmo Laponte,Vittorio Stiriti, Carminuccio Lorenzo, Aldo Barone, Mimmo Ferro, Eduardo Toraldo, Nino e Turi Filardi, Cecè
Tranfo, Mimmo Amante ed altri che facevano tutti parte della gloriosa squadra di calcio locale
la JUVENTUS.
Con grande affetto ricordando Ciambolo e tutti gli altri

Tonino Accorinti

lunedì 15 luglio 2013

Il Carissimo Amico Salvatore La Torre alias “LA TIGRE”

Altro carissimo amico che ci ha lasciato molto giovane è stato e non soltanto per me

Salvatore La Torre alias “LA TIGRE”- Di professione faceva il barbiere a Tropea in un locale nel Centro Storico
e poi con la stessa qualifica fu assunto alle dipendenze del locale Ospedale:
Era buono,bravo e generoso,sposato e con figli ed ogni Lunedì,nel periodo invernale,c'era la grande sfida,allo stadio “DEL SOLE” fra lui e l'eterno antagonista “IL POLACCO”
Formavano due squadre di calcio e la TIGRE non voleva iniziare la partita se non scendevo io ad
arbitrare “ SOLO CON TONINO POSSIAMO PORTARE A TERMINE LE PARTITE”
Ogni lunedì le gradinate erano affollatissime di gente e non mancava mai “PAPERA”,Pasquale Teramo che gli gridava: SALVATORE IO SONO QUI, era un suo tifoso e la Tigre lo accoglieva
con un sorriso.Dall'altra parte la squadra del POLACCO, in campo erano molto accaniti e litigavano di continuo.Quando la Tigre vinceva mi diceva: TONINEO GUARDA L'OROLOGIO E STAI CON GLI OCCHI APERTI,mentre se perdeva : LA PARTITA FINISCE SOLO QUANDO IL SOLE SI CORICA” Era veramente come un film comico e loro due sembravano “STALIO ED OLIO”

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Vengo con commozione al grande amico di tutti PATEA,Francesco Orfanò, il pescatore, grandissimo tifoso della Juve che col suocero erano come due fratelli e con me e Franca sempre affettuoso e generoso.
.Per una partita molto sentita qui a Tropea e non solo,-Lazio-Juve,partiamo con un pulmino dell'amico Totonno alla volta di Roma;c'era anche con noi il suocero tifoso della Juve.
Giorgio Chinaglia,centravanti della Lazio, quel giorno è stato grandissimo e vinsero per 3 a 1meritatamente con un grande gol del glorioso centravanti Romano.
Non vi dico al ritorno nel pulmino tutti erano muti,sembrava di tornare da un funerale.
Vi racconto per stare nel tema di un giorno dopo i campionati mondiali in Argentina viene a Tropea il grande Gentile con la moglie e guarda caso si fermano a mangiare nel ristorante MIRAMARE gestito da mio suocero nella Via Libertà.Arrivano nel locale tutti i Juventini fra cui anche Patea che da noi era come uno di casa.Si avvicina e dopo aver salutato i coniugi Gentile gli dice rivolgendosi a me:”guarda che di fronte a te c'è un tifoso della Lazio che si dovrebbe vergognare perchè segue suo fratello Toruccio che vivendo a Roma tifa per la squadra romana,al che Gentile si rivolge a me e mi chiede se ciò che affermava Patea fosse vero. Io risposi,” per prima cosa mi congratulo con te e per quello che hai fatto ai Mondiali ed anche per la bellissima moglie che hai accanto” poi ti dico: ”mio fratello è un accanitissimo tifoso della Lazio anche se da anni vive a Roma e guarda caso abita a Torre Spaccata in V.le dei Romanisti,ma per quanto riguarda ciò che mi rimprovera Patea non mi vergogno per niente in quanto tifo per una squadra del Sud e voglio ribadire anche a te che sono loro a doversi vergognare di tifare per una squadra del Nord anche se trattasi della “ GRANDE SIGNORA”come la chiamano e ricordo a te ed ai presenti che a Roma vi siete beccati un bel 3 a 1 meritatissimo per la squadra del grande Giorgione.”

Gentile prese le mie battute con un sorriso assieme alla bella moglie e ringraziò tutti per l'affetto dimostratogli ed in particolare mio suocero che gli offrì il pranzo.

IL COMUNE DI TROPEA MEZZO SECOLO FA'...

 COMUNE DI TROPEA MEZZO SECOLO FA'
Articolo pubblicato su “LA PIAZZA” nel 2009
Correva l'anno 1961 rientravo da Torino,meta di tanti meridionali che approdavano in quella città in cerca di un onesto lavoro e mi trovai al cospetto del Generale Riccardo Toraldo di Francia,
Ingegnere-collaudatore dello Stato,Sindaco del Comune ed uomo onesto,buono e generoso con tutti.Anche egli era rientrato da qualche anno da Roma e si era trovato a capeggiare una lista di cittadini,la maggior parte umili lavoratori che avevano posto in lui la massima fiducia,ampiamente meritata per le sue particolari doti che gli venivano riconosciuti da tutti.
Vinse le elezioni amministrative nel 1960 e prese il posto della d.ssa Lidia Toraldo Serra,che aveva amministrato Tropea per diversi anni:Fui assunto e nominato archivista del Comune.Io ed altri colleghi fummo dotati di tute,disinfettanti ed altro e con grande soddisfazione sua e nostra,impiantammo l'archivio storico che non esisteva.
Con gli altri amministratori il Generale cercò di organizzare ogni cosa e passando dal Cimitero,ricordo che disse”questo è davvero un camposanto”,nessuno sapeva dove erano sepolti i propri cari.Fece costruire subito dei “colombari”perchè non c'era posto dove seppellire i defunti,fece ampliare il cimitero prima dal lato di Rocca Nettuno e poi verso Contrada Croce.Fece costruire edicole e cappelle funerarie,in breve il camposanto divenne un vero cimitero,ben organizzato e,grazie al custode Lorenzo Pasquale e Michele Crigna con il figlio Giuseppe,si cominciò a capire qualcosa.Si passò poi ad organizzare il Municipio che era così composto:
All'Ufficio Anagrafe,elettorale,leva e conciliazione:Mimmo Blasa,una vera macchina da lavoro che
pur essendo malato,andava nel vicino ospedale a farsi curare e poi rientrava al suo posto;
al rilascio certificati:Lorenzo Nicola,allo Stato Civile:Cesare Adilardi,alla Ragioneria c'era Cesare Giroldini.Il sottoscritto era archivista-protocollista,Francesca Loiacono segretaria della Commissione Commercio fisso ed ambulante-incaricata del Ruolo Utenze Pesi e Misure.Salvatore
Nazionale,usciere-centralinista:Vi erano poi i vigili urbani:Michele Simonelli facente funzioni di
“Capoguardia” e poi Tommaso Tocco,Peppino Blasa,Ciccio Romano e subito dopo Antonio Ostone e Ciccio Vallone.L'Ufficio Veterinario era diretto dal dr.Vittorio Rizzo-vincitore di concorso su tre sedi importanti ma che scelse Tropea.All'Ufficio Dazio vi erano Vitantonio Castronuovo,Nicola Arena e Francesco Florio;Giovanni Lento ed i suoi collaboratori all'Esattoria e Tesoreria.
Netturbini,per tutto il territorio escluso le zone periferiche,erano:Domenico Gemelli,Giuseppe Florio,Onofrio Simonelli e Pasquale Simonelli. Domenico Amante era fognaiolo e Vincenzino Toraldo guardiano dell'acquedotto.Addetto alle fontane pubbliche ed all'orologio di Piazza Ercole,con mansioni di fontaniere era Saverio Caracciolo.Mazzitelli Francesco faceva da accalappiacani ed aiuto fognaiolo.
Preciso che i tempi e le esigenze sono senz'altro cambiati ma gli uffici comunali erano aperti anche il sabato dalle 8 alle 13 e dalle 16'30 alle 18,30.Ogni cosa funzionava con “mezzi di fortuna” e con un ciclostile manuale io riuscivo a fornire di stampati non solo i nostri uffici ma anche quelli dell'Ufficio di Collocamento ed altri,voglio dire che con i proverbiali”quattro gatti”tutto funzionava alla meglio sia negli uffici che fuori.
Concludo chiedendomi:abbiamo le spiagge più belle del mondo,un clima mite e dolcissimo,Chiese antichissime,palazzi mediovali e la cipolla più dolce d'Italia,perchè non ci prodighiamo tutti a far diventare Tropea ancora più bella ed accogliente così da essere collocata al più presto al posto giusto? Un caro saluto Tonino Accorinti.

Segretari Comunali che si sono succeduti in tempi diversi alla guida del Comune
Colloco quello con cui collaborai e mi formai al primo posto anche se con tutti ebbi ottimi rapporti:
Rag.Francesco Gentile che era intelligente,preparato e scriveva belle poesie o le recitava e quando durante il censimento della popolazione del 1961, assieme controllavamo le schede compilate dai cittadini,il collega Mimmo Blasa mi disse : “ domandagli perchè veniva chiamato IMPERATORE”,divenne una belva e mi replicò: ti ho mai chiamato CAZZUSARO?” Non vi dico quanto rise Mimmo Blasa vedendo la sua reazione.Voglio precisare in proposito che mio nonno materno Salvatore Libertino portò per primo a Tropea la MACCHINA CHE PREPARAVA LE GASSOSE GUSTOSISSIME e fu il primo a proiettare il CINEMA MUTO che all'epoca era una vera novità.
Cito frasi e poesie che recitava don Ciccio Gentile:
appena veniva a trovarlo al Municipio qualche amico lo salutava: MOLTO REVERENDO E APRICO oppure : TU MI RIEMPI DI UN IMMONDIZZAIO DI GENTILEZZE inoltre “NUI CALABRISI VI LU DICU CHIARU AVIMU A TESTA TOSTA-TOSTA E DURA CA SI NDA
SBATTAREUMO MURA MURA CHIU' TOSTA SI FARREA NON C'E RIPARU.
UN OSTE SI RIVOLGE AL GRANDE MAESTRO DANTE ALIGHIERI : MAESTRO PIACCIONO I TUOI VERSI PIU' DI QUANTO PIACCIONI I MIEI VINI PERCHE' CON L'ACQUA IO FO' VINI DIVERSI E TU COL CUORE FAI VERSI DIVINI.
Si succedetterò al Comune di Tropea diversi Segretari dopo Gentile,Alfonso Albino,Totò Marataro,Carlo Cognetto ed altri fino a quando,con l'Amministrazione alla guida del Sindaco Peppino Romano.giunse un Siciliano DOC,originario di Lampedusa e non potete immaginare come rivoluzionò gli Uffici.Uomo onesto,generoso,esperto un vero “fenomeno”,sapeva di tutto e le telefonate per lui si susseguivano da molti comuni ed ogni richiesta,ogni chiarimento venivano esauditi.Ci chiamò a rapporto a me,Gaetano Molina e Mimmo Laganà e ci portò nell'archivio storico che si presentava come un ammasso di cartacce sporche e piene di polvere e dopo averci raccomandato di sistemarlo ci disse: “LO VOGLIO VEDERE UN SALOTTO”QUI C'E TUTTA LA STORIA DI TROPEA
Ci prodighiamo al massimo e con soddisfazione sua,del Sindaco e di tutta l'Amministrazione riuscimmo a far diventare i locali accessibili e sistemati alla meglio e tutte le pratiche importanti,i fascicoli del personale furono catalogati e messi in armadi metallici.

Il segretario,dr.Antonio Palmeri,lasciò a Tropea un ottimo ricordo però dopo vinse al Ministero degli Interni il concorso per Segretario Generale,fu uno dei primi,e si trasferì a Ravenna dove vive ancora oggi con la famiglia.Il suo miglior amico che lo ricorda con affetto fu Ciccio Schiariti “IL CURATORE DELLA CIPOLLA DOLCE DI TROPEA”

amici d'infanzia ed altro di Tonino Accorinti U GAZZUSARU”


Uno dei più cari amici d'infanzia Alfonso Toraldo- alias CIAMBOLO
Dividevamo con lui quasi tutta la giornata ed ogni pomeriggio dopo pranzo c'incontravamo.
Eravamo entrambi appassionati di films Western però in particolare la nostra preferenza era per i
quelli di TARZAN IL RE DELLA FORESTA che per nessun motivo volevamo perdere e facevamo
i salti mortali finanche andavo,a nome di Ciambolo, dal papà,Don Vincenzino Toraldo,che si sedeva nel pomeriggio davanti alla famosa “CASINA” nel centro storico cittadino e che era lo svago per
i signori di Tropea “IL RITROVO DEI NOBILI”.Gli giravo intorno e lui con un sorriso mi faceva
avvicinare e mi dava i soldi per me e per Alfonso per andare al cinema.
Con Ciambolo nella discesa per andare a mare dove anticamente c'erano due mulini a vento,sotto
la montagna realizzavamo una capanna con canne e foglie secche e lì ci riposavamo e non facevamo avvicinare neanche i più cari amici e stavamo all'erta pronti con frecce e fionde;tutti ci temevano e
Ciambolo aveva due manoni da fare impressionare anche un grande pugile:Sfidavamo i BARRACCOTI ragazzi che abitavano le baracche che sorgevano in Via Libertà ed in due lottavamo
con tutti loro ed avevamo sempre la meglio in quanto anche io,mingherlino ero agilissimo e seguivo
i consigli del mio grande fratellone VINCENZO che inoltre mi suggeriva:”quando litighi molla sempre il primo cazzotto e non aspettare mai a riceverlo”.
Un giorno ragazzi più grandi di noi ci istigavano e ci dicevano “ vogliamo vedere chi dei due è il più forte” ce li siamo dati di santa ragione ed alla fine sfiniti ci siamo abbracciati dopo un ex equo
e abbiamo giurato eterna fedeltà con la famosa unione del sangue seguendo l'esempio degli Indiani nei films.
Ciambolo divenne un grande calciatore prima nelle squadre locali e poi a Torino dove fece un'ottima carriera dopo essersi trasferito assieme alla famiglia.
Rientrammo entrambi da Torino ed una domenica andammo a giocare una partita di calcio nella vicina Spilinga. C'era fra le due squadre una grande differenza (Ciambolo era bravissimo,io me la
cavavo abbastanza ed avevamo con noi fra altri Ciccio Vallone).Succede ad un certo punto dell'incontro,per non dire dello scontro,che un avversario ingiuria la mamma di Ciccio Vallone e
di conseguenza scoppia una guerriglia. Io Ciambolo e Ciccio menavamo come in un ring.
Ad un certo punto vedo un avversario con un grosso macigno alle spalle di Alfonso per cui mi lancio come un fulmine e riesco a far cadere la pietra dalle mani e quando Ciambolo si accorge,lo
sistema “per le feste”.Sembravano inferociti ed a loro si sono riuniti tanta gente e fortuna volle che
un contadino ci fece entrare in una baracca nei pressi del campo sportivo e tutto finì con tanto
spavento e tante botte.
Dopo qualche settimana un mio amico nota la presenza di un tizio di Spilinga che è stato l'artefice della lite in giro per il paese e non vi dico quante gliene ho date e gli ho pure consigliato di scomparire subito: “ricordati quello che hai fatto durante la partita e stai attento che Ciambolo e Ciccio Vallone ti daranno il resto se sanno che sei qui a Tropea”.
Alfonso abitava sulla Via Libertà in una villa bellissima assieme al papà ed alla mamma che era
una donna tanto buona e che aveva una bella voce in quanto in gioventù aveva fatto la cantante ed
inoltre il fratello”TOTO' IL PRINCIPE” e delle sorelle molto belle.
Sposò la bella Irene ed ebbero la figlia Ida ed un'altra che non vive a Tropea.
Tutti gli sportivi ricordano il grande Ciambolo ed anche mio fratello Umberto che fu il suo allenatore ed il grande Peppe Filardi, Peppe Chiapparo, Mimmo Laponte,Vittorio Stiriti, Carminuccio Lorenzo, Aldo Barone, Mimmo Ferro, Eduardo Toraldo, Nino e Turi Filardi, Cecè
Tranfo, Mimmo Amante ed altri che facevano tutti parte della gloriosa squadra di calcio locale
la JUVENTUS.
Con grande affetto ricordando Ciambolo e tutti gli altri

Tonino Accorinti

Storie - avvenimenti – amici d'infanzia ed altro di Tonino Accorinti U GAZZUSARU”


Tonino Accorinti all'età di 10 anni 1946
Storie - avvenimenti – amici d'infanzia ed altro di Tonino Accorinti U GAZZUSARU”
Correva il lontanissimo anno 1952,avevo appena sedici anni e ritiratomi dal liceo classico iniziai
ad andare con mia mamma a Napoli dove facevamo acquisti vari per il nostro esercizio commerciale sito nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele(tessuti,mercerie ed altro).Rientravamo alquanto stanchi e dopo aver sistemato tutta la roba consumavamo qualche panino imbottito.Anche con pochi soldi liquidi mia mamma riusciva ad avere credito da tutti in quanto avevano constatato la sua onestà,precisione e puntualità.Mio papà,dipendente delle FF SS faceva servizio alla stazione di Tropea come deviatore.Avvicinandosi l'arrivo e visto che avevamo una ventina di pacchi e pacchettini, sistemai il tutto vicino allo sportello da dove si scendeva quando il treno si sarebbe fermato.Un viaggiatore involontariamente aprì il finestrino ed uno dei


nostri pacchi finì fuori,guarda caso,proprio nell'interminabile galleria che porta alla stazioneferroviaria di Pizzo Calabro.Io e mia mamma rimaniamo stupiti e non sapevamo quale soluzione trovare e lo stesso quel signore che aveva combinato quel bel guaio era rimasto senza parole e molto dispiaciuto Non mi perdo d'animo e dico a mia mamma che alla fermata di Pizzo sarei sceso per cercare di recuperare il pacco o quello che si poteva racimolare.Mia mamma mi guarda stupita e non nascondeva la sua preoccupazione ed anche la sua ammirazione per quel gesto che mi accingevo a compiere.Le raccomandazioni,gli abbracci affettuosi e le parole di conforto hanno messo in me sì tanto coraggio ma anche tanta paura ed altrettanta frenesia.Mi sono detto che dovevo dimostrare che ero diventato un uomo.Giunti a Pizzo mi diriggo verso la galleria ed all'inbocco vedendo tutto buio pesto faccio marcia indietro e non lontano noto un casello ferroviario,mi avvicino e vedo un omone barbuto che mi domanda il motivo della mia presenza,cerco di spiegare ogni cosa e rimango felice vedendo che era propenso ad aiutarmi specie quando gli dissi che ero figlio del deviatore Accorinti Salvatore con cui lui aveva lavorato presso la stazione di Bagnara Calabra.Mi consegnò una grande torcia accesa e mi raccomandò:”dovesse sopraggiungere un treno ficcati dentro una”garitta”altrimenti rischi di essere rosicchiato dallo stesso”.La paura era sempre più forte ma la voglia di recuperare il pacco era ancora di più per cui mi decido di entrare in galleria.( chiunque leggerà la presente e si troverà a passare da detta capirà se i motivi di paura ed altro erano comprensibili),un centinaio di metri percorsi ed un forte fischio annunciava l'arrivo di un treno.Cercai subito la garitta,mi infilai dentro e con gli occhi spalancati aspettai quell'interminabile passaggio ed a sostenuta velocità fini con lo sconparire e fece terminare in me quell'incubo veramente da sogno.Continuai il cammino interrotto e credetemi quando mi trovai davanti al pacco non mi sembrava vero,subito l'ho riconposto e dopo aver raccolto ogni cosa(cerniere,rotoli di filo,bottoni ed altro) ripresi la via del ritorno ed uscii da quel tunnel felice e fiero e con la palma di”vincitore”.Credetemi il primo pensiero fu per mia mamma”Sabea a gazzusara”la quale ebbe dieci figli,io sono l'ottavo e vi assicuro che è stata una mamma veramente conla M maiuscola e grazie a lei mai patimmo la fame neanche nel periodo della seconda guerra mondiale quando finimmo tutti sfollati a Brattirò in un casolare presso amici e suoi clienti in quanto i Tedeschi lanciavano bombe con gli aerei dappertutto. Dopo aver restituito la torcia al casellante lo ringraziai e dalla stazione di Pizzo raggiunsi con un altro treno quella di Tropea dove tutti mi attendevano in primis mia mamma che mi abbracciò con gli occhi lucidi e mi disse:”sono veramente fiero di te”.Per concludere vi ricordo che “Gazzusara” non era un'offesa ma per ricordare mio nonno paterno “Turi u gazzusaro” che portò a Tropea la prima macchina di gassose ed anche il cinema muto che proiettava in un capannone nei pressi del Viale della stazione ,qualcuno non più giovane certamente se lo ricorderà. Un saluto Tonino Accorinti

mercoledì 10 luglio 2013

Storie - avvenimenti – amici d'infanzia ed altro di Tonino Accorinti U GAZZUSARU” Il Caro Amico"Patea"


Patea e Tonino u gazzusaru alla processione della Madonna di Romania
Vengo con commozione al grande amico di tutti PATEA,Francesco Orfanò, il pescatore, grandissimo tifoso della Juve che col suocero erano come due fratelli e con me e Franca sempre affettuoso e generoso.
.Per una partita molto sentita qui a Tropea e non solo,-Lazio-Juve,partiamo con un pulmino dell'amico Totonno alla volta di Roma;c'era anche con noi il suocero tifoso della Juve.
Giorgio Chinaglia,centravanti della Lazio, quel giorno è stato grandissimo e vinsero per 3 a 1meritatamente con un grande gol del glorioso centravanti Romano.
Non vi dico al ritorno nel pulmino tutti erano muti,sembrava di tornare da un funerale.
Vi racconto per stare nel tema di un giorno dopo i campionati mondiali in Argentina viene a Tropea il grande Gentile con la moglie e guarda caso si fermano a mangiare nel ristorante MIRAMARE gestito da mio suocero nella Via Libertà.Arrivano nel locale tutti i Juventini fra cui anche Patea che da noi era come uno di casa.Si avvicina e dopo aver salutato i coniugi Gentile gli dice rivolgendosi a me:”guarda che di fronte a te c'è un tifoso della Lazio che si dovrebbe vergognare perchè segue suo fratello Toruccio che vivendo a Roma tifa per la squadra romana,al che Gentile si rivolge a me e mi chiede se ciò che affermava Patea fosse vero. Io risposi,” per prima cosa mi congratulo con te e per quello che hai fatto ai Mondiali ed anche per la bellissima moglie che hai accanto” poi ti dico: ”mio fratello è un accanitissimo tifoso della Lazio anche se da anni vive a Roma e guarda caso abita a Torre Spaccata in V.le dei Romanisti,ma per quanto riguarda ciò che mi rimprovera Patea non mi vergogno per niente in quanto tifo per una squadra del Sud e voglio ribadire anche a te che sono loro a doversi vergognare di tifare per una squadra del Nord anche se trattasi della “ GRANDE SIGNORA”come la chiamano e ricordo a te ed ai presenti che a Roma vi siete beccati un bel 3 a 1 meritatissimo per la squadra del grande Giorgione.”

Gentile prese le mie battute con un sorriso assieme alla bella moglie e ringraziò tutti per l'affetto dimostratogli ed in particolare mio suocero che gli offrì il pranzo.

IL CARISSIMO AMICO MIMMO NACCARI

IL CARISSIMO AMICO MIMMO NACCARI “IL PADRINO”
Che dire di questo caro amico”MICUCCIO” figlio di Battistino che a Tropea è stato un personaggio,l'amico di tutti,si prodigava per tutti ed aveva amicizie dappertutto finanche i grandi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che incontrava nelle fiere quando non erano famosi e li aiutava
spesso e volentieri.La sua famiglia è composta dalla cara moglie Mariuzza e tre figli ed ha abitato
in una casa presa in fitto nei pressi della Stazione FF SS da un amico un certo Cuzzupoli.
Voleva un bene pazzo al figlio Giovanni,a Benito ed alla sua adorata NINNI' che vivono a Tropea ed uno dei suoi più cari amici oltre a mio suocero ero io con cui divideva parte della giornata.Mi voleva bene come un figlio e veniva a trovarmi sempre al Municipio dove lavoravo e mi raccontava sempre avvenimenti trascorsi nel periodo di guerra quando per sbarcare il lunario si faceva di tutto.Mi narrava che un giorno a Roma,in Piazza Cinquecento vicino alla Stazione Termini,con mio suocero ed il fratello Pasquale con una paperella ammaestrata offrivano ai passanti un bigliettino pescato con il becco della stessa e dicevano che era di buon augurio e che c'erano indicati dei numeri fortunati da giocare al lotto e facevano ottimi profitti. Succede però un grave fatto che li fa finire in Caserma per accertamenti in quanto nelle vicinanze della Stazione era stato ucciso un generale delle Forze dell'Ordine. Micuccio e gli altri piangevano specie per la paperella che i Militari non riuscivano a sistemarla in Caserma per cui scopre che il Comandante era un Calabrese e piangendo gli disse:”MARESCIALLO SIAMO TRE SVENTURATI DI TROPEA,DATECI LA PAPERELLA ALTRIMENTI MORIREMO DI FAME QUI A ROMA”
Questo si commuove e dopo infinite raccomandazioni li lascia liberi e gli fa consegnare la papera.
Avrei tanti episodi da raccontare e voglio continuare con quest'altro: Micuccio era un grande giocatore di dama che si portava sempre dietro anche quando ogni tanto doveva scontare qualche
breve periodo in “GATTABUIA” per fatti di poco conto e non gravi.Vado a trovarlo in carcere che
era vicino al Municipio e dove era il responsabile un amico a cui gli chiesi il permesso di poterlo visitare per portare un po' di frutta e per salutarlo.Mi autorizza e non appena Micuccio mi vede,mi abbraccia affettuosamente e prende la dama e mi sfida “UNA PARTITA SECCA VOGLIO DARTI UNA LEZIONE”- Giochiamo alla presenza di altri detenuti e del guardiacarceriere e guarda caso riesco a vincerlo con grande stupore di tutti e Micuccio: QUI NON DOVEVI UMILIARMI E FRA GIORNI APPENA USCIRO' TI FARO' CAPPOTTO”- Mi ringraziò per la visita ed io rimase molto contento in quanto accadeva molto raramente e lui era un grande giocatore di dama, a Tropea era il numero uno.
Un altro aneddoto è il seguente:Micuccio,come detto,aveva amici dappertutto e c'era un certo Mimmo Covelli originario di Crotone che spesso veniva a Tropea ed in piazza faceva il gioco con le buste in cui erano indicati i regali che ogni partecipante poteva vincere.Mi fermo con mia moglie e
compro 4 numeri ed all'estrazione Mimmo Covelli chiama il numero fortunato che avevo comperato io e mi dice:”GIOVANOTTO PER LA TUA BUSTA SE ME LA LASCI IN CAMBIO TI DO' QUESTO ASCIUGACAPELLI” io accetto l'offerta con grande stupore suo e quando l'indomani
racconto ogni cosa a Mimmo Naccari mi riferì che lo aveva saputo e che Covelli gli aveva detto:UN GIOVANOTTO MI HA ACCETTATO UN BELLISSIMO REGALO CHE ERA L'UNICO CHE
AVEVO e mi ribadì “ SEI UNO DEI POCHI CHE HA FREGATO COVELLI IN TUTTA LA SUA
CARRIERA.IO SONO FIERO DI TE E DIRO' A COVELLI”-L'ASCIUGACAPELLI E' IN BUONE MANI.” Pensate che l'ho usato fino a poco tempo fa.
Ne avrei tanti altri episodi ma concludo e dico che la moglie ed i figli devono essere orgogliosi

di aver avuto un papà come lui.