Tonino Accorinti all'età di 10 anni 1946 |
Storie
- avvenimenti – amici d'infanzia ed altro di Tonino Accorinti U
GAZZUSARU”
Correva
il lontanissimo anno 1952,avevo appena sedici anni e ritiratomi dal
liceo classico iniziai
ad
andare con mia mamma a Napoli dove facevamo acquisti vari per il
nostro esercizio commerciale sito nel centralissimo Corso Vittorio
Emanuele(tessuti,mercerie ed altro).Rientravamo alquanto stanchi e
dopo aver sistemato tutta la roba consumavamo qualche panino
imbottito.Anche con pochi soldi liquidi mia mamma riusciva ad avere
credito da tutti in quanto avevano constatato la sua
onestà,precisione e puntualità.Mio papà,dipendente delle FF SS
faceva servizio alla stazione di Tropea come deviatore.Avvicinandosi
l'arrivo e visto che avevamo una ventina di pacchi e pacchettini,
sistemai il tutto vicino allo sportello da dove si scendeva quando il
treno si sarebbe fermato.Un viaggiatore involontariamente aprì il
finestrino ed uno dei
nostri
pacchi finì fuori,guarda caso,proprio nell'interminabile galleria
che porta alla stazioneferroviaria di Pizzo Calabro.Io e mia mamma
rimaniamo stupiti e non sapevamo quale soluzione trovare e lo stesso
quel signore che aveva combinato quel bel guaio era rimasto senza
parole e molto dispiaciuto Non mi perdo d'animo e dico a mia mamma
che alla fermata di Pizzo sarei sceso per cercare di recuperare il
pacco o quello che si poteva racimolare.Mia mamma mi guarda stupita e
non nascondeva la sua preoccupazione ed anche la sua ammirazione per
quel gesto che mi accingevo a compiere.Le raccomandazioni,gli
abbracci affettuosi e le parole di conforto hanno messo in me sì
tanto coraggio ma anche tanta paura ed altrettanta frenesia.Mi sono
detto che dovevo dimostrare che ero diventato un uomo.Giunti a Pizzo
mi diriggo verso la galleria ed all'inbocco vedendo tutto buio pesto
faccio marcia indietro e non lontano noto un casello ferroviario,mi
avvicino e vedo un omone barbuto che mi domanda il motivo della mia
presenza,cerco di spiegare ogni cosa e rimango felice vedendo che era
propenso ad aiutarmi specie quando gli dissi che ero figlio del
deviatore Accorinti Salvatore con cui lui aveva lavorato presso la
stazione di Bagnara Calabra.Mi consegnò una grande torcia accesa e
mi raccomandò:”dovesse sopraggiungere un treno ficcati dentro
una”garitta”altrimenti rischi di essere rosicchiato dallo
stesso”.La paura era sempre più forte ma la voglia di recuperare
il pacco era ancora di più per cui mi decido di entrare in
galleria.( chiunque leggerà la presente e si troverà a passare da
detta capirà se i motivi di paura ed altro erano comprensibili),un
centinaio di metri percorsi ed un forte fischio annunciava l'arrivo
di un treno.Cercai subito la garitta,mi infilai dentro e con gli
occhi spalancati aspettai quell'interminabile passaggio ed a
sostenuta velocità fini con lo sconparire e fece terminare in me
quell'incubo veramente da sogno.Continuai il cammino interrotto e
credetemi quando mi trovai davanti al pacco non mi sembrava
vero,subito l'ho riconposto e dopo aver raccolto ogni
cosa(cerniere,rotoli di filo,bottoni ed altro) ripresi la via del
ritorno ed uscii da quel tunnel felice e fiero e con la palma
di”vincitore”.Credetemi il primo pensiero fu per mia mamma”Sabea
a gazzusara”la quale ebbe dieci figli,io sono l'ottavo e vi
assicuro che è stata una mamma veramente conla M maiuscola e grazie
a lei mai patimmo la fame neanche nel periodo della seconda guerra
mondiale quando finimmo tutti sfollati a Brattirò in un casolare
presso amici e suoi clienti in quanto i Tedeschi lanciavano bombe con
gli aerei dappertutto. Dopo aver restituito la torcia al casellante
lo ringraziai e dalla stazione di Pizzo raggiunsi con un altro treno
quella di Tropea dove tutti mi attendevano in primis mia mamma che mi
abbracciò con gli occhi lucidi e mi disse:”sono veramente fiero di
te”.Per concludere vi ricordo che “Gazzusara” non era un'offesa
ma per ricordare mio nonno paterno “Turi u gazzusaro” che portò
a Tropea la prima macchina di gassose ed anche il cinema muto che
proiettava in un capannone nei pressi del Viale della stazione
,qualcuno non più giovane certamente se lo ricorderà. Un saluto
Tonino Accorinti
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