Fine anni 50, giornate do spensieratezza e di sorrisi condivisi, i fratelli Collia, Franco Angio', Tonino Accorinti e altri amici |
sabato 24 agosto 2013
martedì 6 agosto 2013
I miei cari amici Aldo Marrella,Peppe Padula e Acilio Leonardo”Nardone”e stefano Piccolo e Peppe Filardi
I miei cari amici Aldo
Marrella,Peppe Padula e Acilio Leonardo”Nardone”,quest'ultimo
vive al Nord con la famiglia.
Con Aldo,Peppe , Nardone e
Gaetano”il mancino”ci incontravamo in estate e assieme ci
divertivamo un mondo,solo che da qualche anno Aldo ci ha lasciati; è
stato un caro amico non soltanto per me ma per tanti in quanto
lavorava per la RAGNO,una grande industria di ceramica;Mi ha fornito
pavimenti,rivestimenti ed altro quando ho costruito casa in Via
Francesco Barone,dove abito.
Tempo fa decidemmo di andare
a pescare i famosi”surici” al largo di S.Domenica di Ricadi.Dopo
un'ora neppure un pesce per cui gli dico:: “visto che i surici non
mangiano andiamo noi a quel ristorante sulla spiaggia e mangiamo noi”
La mia proposta piacque e ci
siamo fatti una grande abbuffata di pesce e frutti di mare
accompagnati da un ottimo vino.Solo che alla fine al momento di
pagare nessuno aveva portato
in barca denaro per cui ci
scusiamo con il titolare ed io lo invito a passare dal negozio di mio
fratello Franco che avrebbe saldato il conto.
Un'altra volta con Aldo e le
rispettive moglie andiamo ad una serata danzante che si svolgeva alla
marina di Tropea alla famosa
“ROTONDA” al lido S.Leonardo.
Avevamo bevuto e non poco e
sulla pista abbiamo fatto di tutto meno che a ballare anzi,con grande
disappunto delle nostre
moglie,ci siamo messi a ballare i “GIGANTI” convolgendo tutte le
belle
donne che si divertivano a
seguire con noi quel ballo improvvisato e curioso lasciando i
mariti come si suol dire “al palo”. Alla fine stanchi e sfiniti
abbiamo salutato i presenti ed abbiamo preso la via di casa contenti
della bella e divertente serata trascorsa.
Con Nardone in estate
andavamo a caccia di turiste ed in attesa che Tropea si
popolasse,visto che
avevo ricevuto al comune
dove lavoravo una lettera di due ragazze che volevano trascorrere le
ferie estive in Calabria, volevo rispondere alle stesse che le
avremmo trovato una buona sistemazione a prezzo accessibile:Subito
Nardone prese la palla al balzo e mi disse: “ fatti mandare le foto
e poi decideremo il da farsi”.Dopo una settimana le foto delle due
ragazze arrivarono,e noi guardandole
rimaniamo un po' stupiti in
quanto una era bellina ma molto alta mentre la seconda bassotta
proprio adatta per Nardone che in verità non è un gigante.Tutto il
pomeriggio siamo con queste foto in mano e prendiamo la decisione
suggerita da me:” Nardone quella alta melaprendo io e quella
bassotta tu” Ci pensa e poi decide “fai venire solo quella alta
perchè la bassota e proprio brutta e non fa per me.” Abbandoniamo
l'idea,non rispondiamo alla lettera e tutto finì lì.
Peppe Padula ogni anno lo
aspetta con piacere in quanto Nardone e molto simpatico e quando lo
sento mi raccomanda:”Gazzusaro salutami il FORGIARO”,così lo
chiama in quanto gestisce un'officina qui a Tropea .
Un pensiero va anche a
Stefano Piccolo”Stefaneo da marina” così tutti lo chiamavano in
quanto abitava in località Marina e siccome faceva il marittimo
quando rientrava a Tropea da qualche crociera veniva a salutare gli
amici e a me portava sempre qualche ricordino.Ha lasciato la cara
moglie Romania e dei figli
che attualmente vivono al Nord anche se,specie la moglie, ogni estate
passa qui a Tropea un
piacevole soggiorno.
Voglio ritornare sul grande
Raf Vallone che come ho accennato ogni estate veniva nella sua”
ITACA” anche se passava tanto tempo vicino Roma dove aveva una
bellissima villa in una cittadina che somiglia tanto a Tropea se non
erro la famosa Sperlonga.Era molto devoto alla SS Madonna di Romania
ed un settembre lontano,c'erano i preparativi per la festa in onore
della Patrona di Tropea la quale tante volte salvò la nostra
cittadina(si narra che durante l'ultima guerra avvenne un vero
miracolo;delle bombe lanciate da un aereo caddero vicino alla nostra
villa comunale in un orto e non sono esplose ed attualmente sono
conservate nella Cattedrale.
Formiamo una commissione per
la raccolta di denaro onde affrontare le spese e quando i componenti
intravidero Raf che passeggiava con la sig.ra Elena
Varzi,rivolgendosi a me dissero:”certamente a te Raf non ti negherà
un ottima offerta”.Mi avvicino,li saluto e chiedo un'offerta per i
festeggiamenti,al che lui,con grande stupore della moglie, mia e dei
componenti della commissione,sorridendo mi dice:”sono come voi un
devoto della Madonna ma la mia offerta
la elargirò in Cattedrale”.
Mio fratello Vincenzo,che in
gioventù gli era molto amico,ricordava che Raf un giorno trovandosi
in spiaggia gli disse:”preparati che t'insegno a nuotare”;lo alza
e lo lancia a mare. Mio fratello che
aveva appena tre anni
riusci a stare a galla con grande soddisfazione sua e dei presenti.
Altro avvenimento al Campo
Sportivo in una partita di calcio amichevole Raf è stato molto bravo
però non riusciva a fare
gool e l'arbitro della gara,Ottorino Ciccarelli per nessun motivo,a
richiesta
di tutti gli sportivi che
gridavano ad un rigore a nostro favore,non accondiscese neppure
quando a
Raf un avversario gli
strappò la maglietta(in una foto si notano mio fratello
Umberto,Peppe Filardi ed altri e Raf con la maglia strappata)
Ho citato l'amico Peppe
Filardi che con mio fratello Umberto erano più che amici, per
raccontarvi
un episodio sportivo
successo: con la squadra di Vibo Valentia.C'era una rivalità forte e
nel campionato di promozione eravamo le due compagini più
accreditati.Avevamo oltre al citato Filardi,anche mio fratello
Umberto, Peppe Chiapparo,Mimmo Laponte,Cecè Tranfo,Mimmo
Ferro,Vittorio Stiriti ed altri.Per la partita che si è svolta qui a
Tropea tra la nostra JUVENTUS e la VIBONESE i nostri avversari
avevano acquistato un giocatore che aveva militato nella serie
A,certo ROTA,ed il nostro allenatore,lo storico DOLFIN,chiamò Peppe
Filardi prima dell'inizio e gli raccomandò di francobbolare il
famoso calciatore,gli disse:”Peppe non devi dargli un centimetro di
spazio,siamo nelle tue mani”.Quel giorno gli spalti erano gremiti
di Tropeani e di Vibonesi e Peppe quel giorno fu grandissimo,
vincemmo una partita storica e con Rota che complimentandosi con il
suo diretto avversario ebbe a dire:”avete un giocatore degno non di
promozione ma molto più in alto”.
Un caro affettuoso ricordo
per tutti ed in particolare per Filardi che chiamavamo”Abbate
Peppe”
in quanto aveva frequentato
per motivi di studio il Seminario Diocesano e che purtroppo finì i
suoi
giorni molto giovane
lasciando moglie e figli.
lunedì 22 luglio 2013
L CARISSIMO AMICO MIMMO NACCARI
I
L CARISSIMO AMICO MIMMO NACCARI “IL
PADRINO”
Che dire di questo caro amico”MICUCCIO”
figlio di Battistino che a Tropea è stato un personaggio,l'amico di
tutti,si prodigava per tutti ed aveva amicizie dappertutto finanche i
grandi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che incontrava nelle fiere
quando non erano famosi e li aiutava
spesso e volentieri.La sua famiglia è
composta dalla cara moglie Mariuzza e tre figli ed ha abitato
in una casa presa in fitto nei pressi
della Stazione FF SS da un amico un certo Cuzzupoli.
Voleva un bene pazzo al figlio
Giovanni,a Benito ed alla sua adorata NINNI' che vivono a Tropea ed
uno dei suoi più cari amici oltre a mio suocero ero io con cui
divideva parte della giornata.Mi voleva bene come un figlio e veniva
a trovarmi sempre al Municipio dove lavoravo e mi raccontava sempre
avvenimenti trascorsi nel periodo di guerra quando per sbarcare il
lunario si faceva di tutto.Mi narrava che un giorno a Roma,in Piazza
Cinquecento vicino alla Stazione Termini,con mio suocero ed il
fratello Pasquale con una paperella ammaestrata offrivano ai passanti
un bigliettino pescato con il becco della stessa e dicevano che era
di buon augurio e che c'erano indicati dei numeri fortunati da
giocare al lotto e facevano ottimi profitti. Succede però un grave
fatto che li fa finire in Caserma per accertamenti in quanto nelle
vicinanze della Stazione era stato ucciso un generale delle Forze
dell'Ordine. Micuccio e gli altri piangevano specie per la paperella
che i Militari non riuscivano a sistemarla in Caserma per cui scopre
che il Comandante era un Calabrese e piangendo gli disse:”MARESCIALLO
SIAMO TRE SVENTURATI DI TROPEA,DATECI LA PAPERELLA ALTRIMENTI
MORIREMO DI FAME QUI A ROMA”
Questo si commuove e dopo infinite
raccomandazioni li lascia liberi e gli fa consegnare la papera.
Avrei tanti episodi da raccontare e
voglio continuare con quest'altro: Micuccio era un grande giocatore
di dama che si portava sempre dietro anche quando ogni tanto doveva
scontare qualche
breve periodo in “GATTABUIA” per
fatti di poco conto e non gravi.Vado a trovarlo in carcere che
era vicino al Municipio e dove era il
responsabile un amico a cui gli chiesi il permesso di poterlo
visitare per portare un po' di frutta e per salutarlo.Mi autorizza e
non appena Micuccio mi vede,mi abbraccia affettuosamente e prende la
dama e mi sfida “UNA PARTITA SECCA VOGLIO DARTI UNA LEZIONE”-
Giochiamo alla presenza di altri detenuti e del guardiacarceriere e
guarda caso riesco a vincerlo con grande stupore di tutti e Micuccio:
QUI NON DOVEVI UMILIARMI E FRA GIORNI APPENA USCIRO' TI FARO'
CAPPOTTO”- Mi ringraziò per la visita ed io rimase molto contento
in quanto accadeva molto raramente e lui era un grande giocatore di
dama, a Tropea era il numero uno.
Un altro aneddoto è il
seguente:Micuccio,come detto,aveva amici dappertutto e c'era un certo
Mimmo Covelli originario di Crotone che spesso veniva a Tropea ed in
piazza faceva il gioco con le buste in cui erano indicati i regali
che ogni partecipante poteva vincere.Mi fermo con mia moglie e
compro 4 numeri ed all'estrazione Mimmo
Covelli chiama il numero fortunato che avevo comperato io e mi
dice:”GIOVANOTTO PER LA TUA BUSTA SE ME LA LASCI IN CAMBIO TI DO'
QUESTO ASCIUGACAPELLI” io accetto l'offerta con grande stupore suo
e quando l'indomani
racconto ogni cosa a Mimmo Naccari mi
riferì che lo aveva saputo e che Covelli gli aveva detto:UN
GIOVANOTTO MI HA ACCETTATO UN BELLISSIMO REGALO CHE ERA L'UNICO CHE
AVEVO e mi ribadì “ SEI UNO DEI
POCHI CHE HA FREGATO COVELLI IN TUTTA LA SUA
CARRIERA.IO SONO FIERO DI TE E DIRO' A COVELLI”-L'ASCIUGACAPELLI E' IN BUONE MANI.” Pensate che l'ho usato fino a poco tempo fa.
CARRIERA.IO SONO FIERO DI TE E DIRO' A COVELLI”-L'ASCIUGACAPELLI E' IN BUONE MANI.” Pensate che l'ho usato fino a poco tempo fa.
Ne avrei tanti altri episodi ma
concludo e dico che la moglie ed i figli devono essere orgogliosi
di aver avuto un papà come lui.
Altro carissimo amico che ci ha
lasciato molto giovane è stato e non soltanto per me Salvatore La
Torre alias “LA TIGRE”- Di professione faceva il barbiere a
Tropea in un locale nel Centro Storico
e poi con la stessa qualifica fu
assunto alle dipendenze del locale Ospedale:
Era buono,bravo e generoso,sposato e
con figli ed ogni Lunedì,nel periodo invernale,c'era la grande
sfida,allo stadio “DEL SOLE” fra lui e l'eterno antagonista “IL
POLACCO”
Formavano due squadre di calcio e la
TIGRE non voleva iniziare la partita se non scendevo io ad
arbitrare “ SOLO CON TONINO POSSIAMO
PORTARE A TERMINE LE PARTITE”
Ogni lunedì le gradinate erano
affollatissime di gente e non mancava mai “PAPERA”,Pasquale
Teramo che gli gridava: SALVATORE IO SONO QUI, era un suo tifoso e la
Tigre lo accoglieva
con un sorriso.Dall'altra parte la
squadra del POLACCO, in campo erano molto accaniti e litigavano di
continuo.Quando la Tigre vinceva mi diceva: TONINEO GUARDA L'OROLOGIO
E STAI CON GLI OCCHI APERTI,mentre se perdeva : LA PARTITA FINISCE
SOLO QUANDO IL SOLE SI CORICA” Era veramente come un film comico e
loro due sembravano “STALIO ED OLIO”
Vengo con commozione al grande amico di
tutti PATEA,Francesco Orfanò, il pescatore, grandissimo tifoso della
Juve che col suocero erano come due fratelli e con me e Franca sempre
affettuoso e generoso.
.Per una partita molto sentita qui a
Tropea e non solo,-Lazio-Juve,partiamo con un pulmino dell'amico
Totonno alla volta di Roma;c'era anche con noi il suocero tifoso
della Juve.
Giorgio Chinaglia,centravanti della
Lazio, quel giorno è stato grandissimo e vinsero per 3 a
1meritatamente con un grande gol del glorioso centravanti Romano.
Non vi dico al ritorno nel pulmino
tutti erano muti,sembrava di tornare da un funerale.
Vi racconto per stare nel tema di un
giorno dopo i campionati mondiali in Argentina viene a Tropea il
grande Gentile con la moglie e guarda caso si fermano a mangiare nel
ristorante MIRAMARE gestito da mio suocero nella Via Libertà.Arrivano
nel locale tutti i Juventini fra cui anche Patea che da noi era come
uno di casa.Si avvicina e dopo aver salutato i coniugi Gentile gli
dice rivolgendosi a me:”guarda che di fronte a te c'è un tifoso
della Lazio che si dovrebbe vergognare perchè segue suo fratello
Toruccio che vivendo a Roma tifa per la squadra romana,al che Gentile
si rivolge a me e mi chiede se ciò che affermava Patea fosse vero.
Io risposi,” per prima cosa mi congratulo con te e per quello che
hai fatto ai Mondiali ed anche per la bellissima moglie che hai
accanto” poi ti dico: ”mio fratello è un accanitissimo tifoso
della Lazio anche se da anni vive a Roma e guarda caso abita a Torre
Spaccata in V.le dei Romanisti,ma per quanto riguarda ciò che mi
rimprovera Patea non mi vergogno per niente in quanto tifo per una
squadra del Sud e voglio ribadire anche a te che sono loro a doversi
vergognare di tifare per una squadra del Nord anche se trattasi della
“ GRANDE SIGNORA”come la chiamano e ricordo a te ed ai presenti
che a Roma vi siete beccati un bel 3 a 1 meritatissimo per la squadra
del grande Giorgione.”
Gentile prese le mie battute con un
sorriso assieme alla bella moglie e ringraziò tutti per l'affetto
dimostratogli ed in particolare mio suocero che gli offrì il pranzo.
giovedì 18 luglio 2013
Il Grande Raf Vallone
Il grande Campione di calcio
del Torino RAF VALLONE non chè il grandissimo attore cinematografico
nacque a Tropea e riposa nel locale cimitero. Ogni anno la moglie
Elena Varzi con i figli il 2 novembre vengono a commemorarlo ed
appena c'incontriamo nella Cappella di famiglia e la sig.ra Varzi mi
dice: “ lei è stato un caro amico,mio marito me lo diceva sempre”.
Bellissima ancora oggi ed io
lo scorso anno, salutandola, le disse:”bella signora di una
bellezza trascorsa ma non scomparsa”,
E' stata compagna di sempre
del grande attore e fu interprete assieme a lui del grande film IL
CAMMINO DELLA SPERANZA dove si conobbero,si sposarono ed ebbero dei
figli.
Da ricordare RISO AMARO con
Vittorio Gasman e la bella Silvana Mangano,IL MULINO SUL PO un grande
sceneggiato che ci teneva davanti alla TV numerosi e nello stesso
tempo noi Tropeani
siamo orgogliosi di si tanta
bravura del nostro illustre concittadino.
Ricordo di lui un fatto
successo molto tempo fa:”l'allora Sindaco di Tropea,Generale
Riccardo Toraldo di Francia,suo amico,mi disse:”dovresti portare
questi documenti a Raf Vallone il quale
abita nella vicina Parghelia
in una villa “. Vado e lo trovo alquanto adirato e gridava con un
suo
contadino che doveva
costruire una casa colonica nelle sue terre.Voleva realizzarla in un
punto lontano da dove passava,scendendo a valle,una “fiumara”
mentre Raf aveva scelto un altro punto.
“dottore noi qui ci
viviamo tutto l'anno mentre voialtri venite solo per pochi periodi in
estate perciò
Al ritorno a Tropea
raccontai il tutto al Generale che si mise in contatto e gli disse: “
IL COLONO HA RAGIONE perchè lì deve passare tutta la sua vita ed il
rumore dell'acqua gli dà fastidio specie di notte”- Raf che
ascoltava i suoi consigli accondiscese.
Altro aneddoto:
Con Raf organizzavamo presso
il Campo Sportivo delle partitelle di calcio in quanto lui restò
sempre un appassionato ed un giorno s'infuriò con l'amico Antonio
Epifanio il quale ritornato da
Buenos Aires imitava i
grandi campioni argentini e con i suoi movimenti repentini faceva
infuriare
Antonio era molto bravo ed
era allenato da mio fratello Umberto che di lui aveva molta stima e
divenne una vera colonna
della locale JUVENTUS con Mimmo Buttafuoco,Nicola Delorenzo-IL
PARIGINO,Antonio De Luca,MELO DI CUCCURINO,Peppe Calamita,Franco
Crisafio,Saverio De Vita,Franco La Torre,Aldo Collia,Gianfranco
Pugliese,Franco Carmelitano,Tonino Il Gelataio,Mimmo Il Gelataio,LA
TIGRE, Marrabello Giuseppe,Ciambolo ecc
I MIEI COMPAGNI DI LICEO E L'INDIMENTICABILE PROF. ANTONIO ARENA
I MIEI COMPAGNI DI LICEO E
L'INDIMENTICABILE PROF. ANTONIO ARENA
In verità tutti mi hanno
sopportato in quanto ero un po' irrequieto e di tutti conservo un
ottimo
ricordo,da Orazio Toraldo a
Giovanni Ruffa,da Totò Scordo a Franco Cutuli,da Franco Saragò
a Serafino Pantano,da Dino
Sorbilli ad Antonio e Filippo De Vita,da Matteo De Lorenzo a Pasquale
Adilardi e poi passare a
quelle del gentil sesso:Pierina Molina,Amaddeo Maria Luisa,Olga
Naso,Marisetta Tranfo,Anna Maria Loiacono,Tetè Gabrielli,Rosa
Simonelli,Nella Nicolò,Lucrezia
Monbrici,Franca Ruffa e
altri.
Pierina Molina abitava
davanti alla villa comunale,era molto bella e Matteo Delorenzo la
faceva
infuriare per le sue battute
molto spinte.Olga Naso era un vero genio su tutte le materie.Amaddeo
Maria Luisa chiamata dai
familiari”fiore”per la sua bellezza,ci eravamo invaghiti di lei
Pippo Macchione ed io;un giorno da capoclasse annotavo sulla lavagna
quelli irrequieti ed in un'occasione
segnai Pippo che se la prese
e rinproverandomi mi disse”non finisce qui fuori ci
vedremo.All'uscita litigammo non tanto per averlo segnato sulla
lavagna ma perchè eravamo gelosi della bella Maria Luisa con cui
tutto finiva con semplici sguardi di simpatia e con qualche serenata
romantica che dedicavamo con Orazio Toraldo,Nicola Cutuli,Filippo De
Vita ed altri quando passavamo sotto casa situata vicino alla scuola
e pronti a scappare non appena rincasava il papà
.
Orazio Toraldo “IL BUON
MARCHESE”, buono,semplice e generoso,un caro amico.
A scuola era disponibile con
tutti e quando c'era da tradurre qualche versione di greco un po'
difficile tutti ci rivolgevamo a lui in quanto era molto bravo e la
sua cuginetta Marisetta Tranfo lo
faceva impazzire in quanto
per prima voleva la versione e gli diceva:”gli altri devono
aspettare”.
Nel pomeriggio ci
incontravamo all'ultimo piano della sua abitazione in Via Glorizio
vicino alla
Cattedrale e la mamma,donna
Carlotta ed il papà don Lillì ci ospitavano con piacere per
accontentare Orazio che viveva con loro assieme alla sorella Lea e i
fratelli Felice ed Edoardo.
Giocavamo a carte e veniva
pure Franco Cutuli,Pasqualino Adilardi,Cecè Tranfo ed altri e fra
una
partita e l'altra io me ne
andavo in soffitta e mi facevo grande abbuffate di olivi,pan duro e
quanto
di buono c'era.Nel periodo
della vendemmia salivamo a Brattirò dove il papà faceva un ottimo
vino
e noi amici di Orazio
assieme ai contadini calpestavamo l'uva ballando e cantando.
Orazio si trasferì col
fratello Eduardo a Roma in un convitto per studiare mentre io andai a
Torino
a lavorare ospite in casa
della famiglia di mio cugino Luigi.
Tornando a Tropea Orazio si
sposò e si trasferì a Brattirò in una comoda casa di campagna di
sua proprietà e dove la moglie coltivava di tutto finanche aveva un
attrezzatissimo alveare con produzione di ottimo miele
.
Il caro amico Giovanni Ruffa
un vero fenomeno “IL
LATINISTA” con lui traducevamo le versioni cantando ed il
Prof.Rocco
Ruffa gridava “FINITELA VI
CACCIO FUORI”.
Ogni anno gli portavo i
ricci di mare di cui era ghiottissimo e mi diceva:”mi sono fatto
una scorpacciata di spaghetti che erano la fine del mondo”.
Totò Scordo compagno di
banco ed un vero poeta;scriveva poesie bellissime ed in particolare
una la dedicò ad una ragazza che veniva a scuola con noi e per la
quale prese una tremenda cotta.
Franco Saragò che
chiamavamo “Zatopek” in quanto era fortissimo nelle corse a lungo
tragitto.
Dino Sorbilli col quale
abbiamo partecipato ai campionati studenteschi di atletica che si
svolgevano
ogni anno a Catanzaro e dove
io mi classificai terzo nel salto in alto.Terzo in tutta la Calabria
è stata
una grande soddisfazione per
me e per il Prof.Franco Dilorenzo che ci preparava e nell'occasione
il
Prof. di matematica Romano
Paolo mi disse:”non per meriti culturali ma per meriti sportivi ti
do un
bel SETTE,sei contento?”
Veniamo alla prima liceale
dove insegnava latino,greco ed altro un grande Professore che non
trovo
parole per definirlo per la
bravura,preparazione,portamento,l'esimio Prof.Antonio Arena
.Rigoroso fino
all'inverosimile ma tanto umano ed era originario della vicina
Orsigliadi di Ricadi.
Mi prese in simpatia ed ogni
pomeriggio andavo a trovarlo a casa in Largo Galluppi dove aveva
affittato un piccolo
locale.Mi dava utili consigli che io accettavo in quanto si
dimostrava con me come un padre.In classe era molto esigente
bisognava solo studiare con impegno.e lesue lezioni erano veramente
utilissime; per la sua bravura lasciò la Calabria a cui era
attaccatissimo ed
approdò in scuole di altre
città,se non erro Roma,dove contrasse un felice matrimonio coronato
dalla nascita di figli ai quali era molto affezionato,una attualmente
lavora presso il locale ospedale
civile e di lei tutti hanno
parole di elogio per la sua professionalità.L'esimio professore
aveva un'infinità di libri ed in sua memoria verrà aperta una
biblioteca nella sua amata Orsigliadi.
Un saluto da
Tonino Accorinti
Il Carissimo Amico "Ciambolo" Alfonso Toraldo..
Uno dei più cari amici
d'infanzia Alfonso Toraldo- alias CIAMBOLO
Eravamo entrambi
appassionati di films Western però in particolare la nostra
preferenza era per i
quelli di TARZAN IL RE DELLA
FORESTA che per nessun motivo volevamo perdere e facevamo
i salti mortali finanche
andavo,a nome di Ciambolo, dal papà,Don Vincenzino Toraldo,che si
sedeva nel pomeriggio davanti alla famosa “CASINA” nel centro
storico cittadino e che era lo svago per
i signori di Tropea “IL
RITROVO DEI NOBILI”.Gli giravo intorno e lui con un sorriso mi
faceva
avvicinare e mi dava i soldi
per me e per Alfonso per andare al cinema.
Con Ciambolo nella discesa
per andare a mare dove anticamente c'erano due mulini a vento,sotto
la montagna realizzavamo una
capanna con canne e foglie secche e lì ci riposavamo e non facevamo
avvicinare neanche i più cari amici e stavamo all'erta pronti con
frecce e fionde;tutti ci temevano e
Ciambolo aveva due manoni da
fare impressionare anche un grande pugile:Sfidavamo i BARRACCOTI
ragazzi che abitavano le baracche che sorgevano in Via Libertà ed in
due lottavamo
con tutti loro ed avevamo
sempre la meglio in quanto anche io,mingherlino ero agilissimo e
seguivo
i consigli del mio grande
fratellone VINCENZO che inoltre mi suggeriva:”quando litighi molla
sempre il primo cazzotto e non aspettare mai a riceverlo”.
Un giorno ragazzi più
grandi di noi ci istigavano e ci dicevano “ vogliamo vedere chi dei
due è il più forte” ce li siamo dati di santa ragione ed alla
fine sfiniti ci siamo abbracciati dopo un ex equo
e abbiamo giurato eterna
fedeltà con la famosa unione del sangue seguendo l'esempio degli
Indiani nei films.
Ciambolo divenne un grande
calciatore prima nelle squadre locali e poi a Torino dove fece
un'ottima carriera dopo essersi trasferito assieme alla famiglia.
Rientrammo entrambi da
Torino ed una domenica andammo a giocare una partita di calcio nella
vicina Spilinga. C'era fra le due squadre una grande differenza
(Ciambolo era bravissimo,io me la
cavavo abbastanza ed avevamo
con noi fra altri Ciccio Vallone).Succede ad un certo punto
dell'incontro,per non dire dello scontro,che un avversario ingiuria
la mamma di Ciccio Vallone e
di conseguenza scoppia una
guerriglia. Io Ciambolo e Ciccio menavamo come in un ring.
Ad un certo punto vedo un
avversario con un grosso macigno alle spalle di Alfonso per cui mi
lancio come un fulmine e riesco a far cadere la pietra dalle mani e
quando Ciambolo si accorge,lo
sistema “per le
feste”.Sembravano inferociti ed a loro si sono riuniti tanta gente
e fortuna volle che
spavento e tante botte.
Dopo qualche settimana un
mio amico nota la presenza di un tizio di Spilinga che è stato
l'artefice della lite in giro per il paese e non vi dico quante
gliene ho date e gli ho pure consigliato di scomparire subito:
“ricordati quello che hai fatto durante la partita e stai attento
che Ciambolo e Ciccio Vallone ti daranno il resto se sanno che sei
qui a Tropea”.
Alfonso abitava sulla Via
Libertà in una villa bellissima assieme al papà ed alla mamma che
era
una donna tanto buona e che
aveva una bella voce in quanto in gioventù aveva fatto la cantante
ed
inoltre il fratello”TOTO'
IL PRINCIPE” e delle sorelle molto belle.
Tutti gli sportivi ricordano
il grande Ciambolo ed anche mio fratello Umberto che fu il suo
allenatore ed il grande Peppe Filardi, Peppe Chiapparo, Mimmo
Laponte,Vittorio Stiriti, Carminuccio Lorenzo, Aldo Barone, Mimmo
Ferro, Eduardo Toraldo, Nino e Turi Filardi, Cecè
Tranfo, Mimmo Amante ed
altri che facevano tutti parte della gloriosa squadra di calcio
locale
la JUVENTUS.
Con grande affetto
ricordando Ciambolo e tutti gli altri
Tonino Accorinti
lunedì 15 luglio 2013
Il Carissimo Amico Salvatore La Torre alias “LA TIGRE”
Altro carissimo amico che ci ha
lasciato molto giovane è stato e non soltanto per me
e poi con la stessa qualifica fu
assunto alle dipendenze del locale Ospedale:
Era buono,bravo e generoso,sposato e
con figli ed ogni Lunedì,nel periodo invernale,c'era la grande
sfida,allo stadio “DEL SOLE” fra lui e l'eterno antagonista “IL
POLACCO”
Formavano due squadre di calcio e la
TIGRE non voleva iniziare la partita se non scendevo io ad
arbitrare “ SOLO CON TONINO POSSIAMO
PORTARE A TERMINE LE PARTITE”
Ogni lunedì le gradinate erano
affollatissime di gente e non mancava mai “PAPERA”,Pasquale
Teramo che gli gridava: SALVATORE IO SONO QUI, era un suo tifoso e la
Tigre lo accoglieva
con un sorriso.Dall'altra parte la
squadra del POLACCO, in campo erano molto accaniti e litigavano di
continuo.Quando la Tigre vinceva mi diceva: TONINEO GUARDA L'OROLOGIO
E STAI CON GLI OCCHI APERTI,mentre se perdeva : LA PARTITA FINISCE
SOLO QUANDO IL SOLE SI CORICA” Era veramente come un film comico e
loro due sembravano “STALIO ED OLIO”
Aggiungi didascalia |
Vengo con commozione al grande amico di
tutti PATEA,Francesco Orfanò, il pescatore, grandissimo tifoso della
Juve che col suocero erano come due fratelli e con me e Franca sempre
affettuoso e generoso.
.Per una partita molto sentita qui a
Tropea e non solo,-Lazio-Juve,partiamo con un pulmino dell'amico
Totonno alla volta di Roma;c'era anche con noi il suocero tifoso
della Juve.
Giorgio Chinaglia,centravanti della
Lazio, quel giorno è stato grandissimo e vinsero per 3 a
1meritatamente con un grande gol del glorioso centravanti Romano.
Non vi dico al ritorno nel pulmino
tutti erano muti,sembrava di tornare da un funerale.
Vi racconto per stare nel tema di un
giorno dopo i campionati mondiali in Argentina viene a Tropea il
grande Gentile con la moglie e guarda caso si fermano a mangiare nel
ristorante MIRAMARE gestito da mio suocero nella Via Libertà.Arrivano
nel locale tutti i Juventini fra cui anche Patea che da noi era come
uno di casa.Si avvicina e dopo aver salutato i coniugi Gentile gli
dice rivolgendosi a me:”guarda che di fronte a te c'è un tifoso
della Lazio che si dovrebbe vergognare perchè segue suo fratello
Toruccio che vivendo a Roma tifa per la squadra romana,al che Gentile
si rivolge a me e mi chiede se ciò che affermava Patea fosse vero.
Io risposi,” per prima cosa mi congratulo con te e per quello che
hai fatto ai Mondiali ed anche per la bellissima moglie che hai
accanto” poi ti dico: ”mio fratello è un accanitissimo tifoso
della Lazio anche se da anni vive a Roma e guarda caso abita a Torre
Spaccata in V.le dei Romanisti,ma per quanto riguarda ciò che mi
rimprovera Patea non mi vergogno per niente in quanto tifo per una
squadra del Sud e voglio ribadire anche a te che sono loro a doversi
vergognare di tifare per una squadra del Nord anche se trattasi della
“ GRANDE SIGNORA”come la chiamano e ricordo a te ed ai presenti
che a Roma vi siete beccati un bel 3 a 1 meritatissimo per la squadra
del grande Giorgione.”
Gentile prese le mie battute con un
sorriso assieme alla bella moglie e ringraziò tutti per l'affetto
dimostratogli ed in particolare mio suocero che gli offrì il pranzo.
IL COMUNE DI TROPEA MEZZO SECOLO FA'...
COMUNE DI TROPEA MEZZO SECOLO FA'
Articolo pubblicato su “LA PIAZZA”
nel 2009
Correva l'anno 1961 rientravo da
Torino,meta di tanti meridionali che approdavano in quella città in
cerca di un onesto lavoro e mi trovai al cospetto del Generale
Riccardo Toraldo di Francia,
Ingegnere-collaudatore dello
Stato,Sindaco del Comune ed uomo onesto,buono e generoso con
tutti.Anche egli era rientrato da qualche anno da Roma e si era
trovato a capeggiare una lista di cittadini,la maggior parte umili
lavoratori che avevano posto in lui la massima fiducia,ampiamente
meritata per le sue particolari doti che gli venivano riconosciuti da
tutti.
Vinse le elezioni amministrative nel
1960 e prese il posto della d.ssa Lidia Toraldo Serra,che aveva
amministrato Tropea per diversi anni:Fui assunto e nominato
archivista del Comune.Io ed altri colleghi fummo dotati di
tute,disinfettanti ed altro e con grande soddisfazione sua e
nostra,impiantammo l'archivio storico che non esisteva.
Con gli altri amministratori il
Generale cercò di organizzare ogni cosa e passando dal
Cimitero,ricordo che disse”questo è davvero un camposanto”,nessuno
sapeva dove erano sepolti i propri cari.Fece costruire subito dei
“colombari”perchè non c'era posto dove seppellire i defunti,fece
ampliare il cimitero prima dal lato di Rocca Nettuno e poi verso
Contrada Croce.Fece costruire edicole e cappelle funerarie,in breve
il camposanto divenne un vero cimitero,ben organizzato e,grazie al
custode Lorenzo Pasquale e Michele Crigna con il figlio Giuseppe,si
cominciò a capire qualcosa.Si passò poi ad organizzare il Municipio
che era così composto:
All'Ufficio Anagrafe,elettorale,leva e
conciliazione:Mimmo Blasa,una vera macchina da lavoro che
pur essendo malato,andava nel vicino
ospedale a farsi curare e poi rientrava al suo posto;
al rilascio certificati:Lorenzo
Nicola,allo Stato Civile:Cesare Adilardi,alla Ragioneria c'era Cesare
Giroldini.Il sottoscritto era archivista-protocollista,Francesca
Loiacono segretaria della Commissione Commercio fisso ed
ambulante-incaricata del Ruolo Utenze Pesi e Misure.Salvatore
Nazionale,usciere-centralinista:Vi
erano poi i vigili urbani:Michele Simonelli facente funzioni di
“Capoguardia” e poi Tommaso
Tocco,Peppino Blasa,Ciccio Romano e subito dopo Antonio Ostone e
Ciccio Vallone.L'Ufficio Veterinario era diretto dal dr.Vittorio
Rizzo-vincitore di concorso su tre sedi importanti ma che scelse
Tropea.All'Ufficio Dazio vi erano Vitantonio Castronuovo,Nicola Arena
e Francesco Florio;Giovanni Lento ed i suoi collaboratori
all'Esattoria e Tesoreria.
Netturbini,per tutto il territorio
escluso le zone periferiche,erano:Domenico Gemelli,Giuseppe
Florio,Onofrio Simonelli e Pasquale Simonelli. Domenico Amante era
fognaiolo e Vincenzino Toraldo guardiano dell'acquedotto.Addetto alle
fontane pubbliche ed all'orologio di Piazza Ercole,con mansioni di
fontaniere era Saverio Caracciolo.Mazzitelli Francesco faceva da
accalappiacani ed aiuto fognaiolo.
Preciso che i tempi e le esigenze sono
senz'altro cambiati ma gli uffici comunali erano aperti anche il
sabato dalle 8 alle 13 e dalle 16'30 alle 18,30.Ogni cosa funzionava
con “mezzi di fortuna” e con un ciclostile manuale io riuscivo a
fornire di stampati non solo i nostri uffici ma anche quelli
dell'Ufficio di Collocamento ed altri,voglio dire che con i
proverbiali”quattro gatti”tutto funzionava alla meglio sia negli
uffici che fuori.
Concludo chiedendomi:abbiamo le spiagge
più belle del mondo,un clima mite e dolcissimo,Chiese
antichissime,palazzi mediovali e la cipolla più dolce
d'Italia,perchè non ci prodighiamo tutti a far diventare Tropea
ancora più bella ed accogliente così da essere collocata al più
presto al posto giusto?
Un caro saluto Tonino
Accorinti.
Segretari Comunali che si sono
succeduti in tempi diversi alla guida del Comune
Colloco quello con cui collaborai e mi
formai al primo posto anche se con tutti ebbi ottimi rapporti:
Rag.Francesco Gentile che era
intelligente,preparato e scriveva belle poesie o le recitava e quando
durante il censimento della popolazione del 1961, assieme
controllavamo le schede compilate dai cittadini,il collega Mimmo
Blasa mi disse : “ domandagli perchè veniva chiamato
IMPERATORE”,divenne una belva e mi replicò: ti ho mai chiamato
CAZZUSARO?” Non vi dico quanto rise Mimmo Blasa vedendo la sua
reazione.Voglio precisare in proposito che mio nonno materno
Salvatore Libertino portò per primo a Tropea la MACCHINA CHE
PREPARAVA LE GASSOSE GUSTOSISSIME e fu il primo a proiettare il
CINEMA MUTO che all'epoca era una vera novità.
Cito frasi e poesie che recitava don
Ciccio Gentile:
appena veniva a trovarlo al Municipio
qualche amico lo salutava: MOLTO REVERENDO E APRICO oppure : TU MI
RIEMPI DI UN IMMONDIZZAIO DI GENTILEZZE inoltre “NUI CALABRISI VI
LU DICU CHIARU AVIMU A TESTA TOSTA-TOSTA E DURA CA SI NDA
SBATTAREUMO MURA MURA CHIU' TOSTA SI FARREA NON C'E RIPARU.
SBATTAREUMO MURA MURA CHIU' TOSTA SI FARREA NON C'E RIPARU.
UN OSTE SI RIVOLGE AL GRANDE MAESTRO
DANTE ALIGHIERI : MAESTRO PIACCIONO I TUOI VERSI PIU' DI QUANTO
PIACCIONI I MIEI VINI PERCHE' CON L'ACQUA IO FO' VINI DIVERSI E TU
COL CUORE FAI VERSI DIVINI.
Si succedetterò al Comune di Tropea
diversi Segretari dopo Gentile,Alfonso Albino,Totò Marataro,Carlo
Cognetto ed altri fino a quando,con l'Amministrazione alla guida del
Sindaco Peppino Romano.giunse un Siciliano DOC,originario di
Lampedusa e non potete immaginare come rivoluzionò gli Uffici.Uomo
onesto,generoso,esperto un vero “fenomeno”,sapeva di tutto e le
telefonate per lui si susseguivano da molti comuni ed ogni
richiesta,ogni chiarimento venivano esauditi.Ci chiamò a rapporto a
me,Gaetano Molina e Mimmo Laganà e ci portò nell'archivio storico
che si presentava come un ammasso di cartacce sporche e piene di
polvere e dopo averci raccomandato di sistemarlo ci disse: “LO
VOGLIO VEDERE UN SALOTTO”QUI C'E TUTTA LA STORIA DI TROPEA
Ci prodighiamo al massimo e con
soddisfazione sua,del Sindaco e di tutta l'Amministrazione riuscimmo
a far diventare i locali accessibili e sistemati alla meglio e tutte
le pratiche importanti,i fascicoli del personale furono catalogati e
messi in armadi metallici.
Il segretario,dr.Antonio Palmeri,lasciò
a Tropea un ottimo ricordo però dopo vinse al Ministero degli
Interni il concorso per Segretario Generale,fu uno dei primi,e si
trasferì a Ravenna dove vive ancora oggi con la famiglia.Il suo
miglior amico che lo ricorda con affetto fu Ciccio Schiariti “IL
CURATORE DELLA CIPOLLA DOLCE DI TROPEA”
amici d'infanzia ed altro di Tonino Accorinti U GAZZUSARU”
Uno dei più cari amici
d'infanzia Alfonso Toraldo- alias CIAMBOLO
Dividevamo con lui quasi
tutta la giornata ed ogni pomeriggio dopo pranzo c'incontravamo.
Eravamo entrambi
appassionati di films Western però in particolare la nostra
preferenza era per i
quelli di TARZAN IL RE DELLA
FORESTA che per nessun motivo volevamo perdere e facevamo
i salti mortali finanche
andavo,a nome di Ciambolo, dal papà,Don Vincenzino Toraldo,che si
sedeva nel pomeriggio davanti alla famosa “CASINA” nel centro
storico cittadino e che era lo svago per
i signori di Tropea “IL
RITROVO DEI NOBILI”.Gli giravo intorno e lui con un sorriso mi
faceva
avvicinare e mi dava i soldi
per me e per Alfonso per andare al cinema.
Con Ciambolo nella discesa
per andare a mare dove anticamente c'erano due mulini a vento,sotto
la montagna realizzavamo una
capanna con canne e foglie secche e lì ci riposavamo e non facevamo
avvicinare neanche i più cari amici e stavamo all'erta pronti con
frecce e fionde;tutti ci temevano e
Ciambolo aveva due manoni da
fare impressionare anche un grande pugile:Sfidavamo i BARRACCOTI
ragazzi che abitavano le baracche che sorgevano in Via Libertà ed in
due lottavamo
con tutti loro ed avevamo
sempre la meglio in quanto anche io,mingherlino ero agilissimo e
seguivo
i consigli del mio grande
fratellone VINCENZO che inoltre mi suggeriva:”quando litighi molla
sempre il primo cazzotto e non aspettare mai a riceverlo”.
Un giorno ragazzi più
grandi di noi ci istigavano e ci dicevano “ vogliamo vedere chi dei
due è il più forte” ce li siamo dati di santa ragione ed alla
fine sfiniti ci siamo abbracciati dopo un ex equo
e abbiamo giurato eterna
fedeltà con la famosa unione del sangue seguendo l'esempio degli
Indiani nei films.
Ciambolo divenne un grande
calciatore prima nelle squadre locali e poi a Torino dove fece
un'ottima carriera dopo essersi trasferito assieme alla famiglia.
Rientrammo entrambi da
Torino ed una domenica andammo a giocare una partita di calcio nella
vicina Spilinga. C'era fra le due squadre una grande differenza
(Ciambolo era bravissimo,io me la
cavavo abbastanza ed avevamo
con noi fra altri Ciccio Vallone).Succede ad un certo punto
dell'incontro,per non dire dello scontro,che un avversario ingiuria
la mamma di Ciccio Vallone e
di conseguenza scoppia una
guerriglia. Io Ciambolo e Ciccio menavamo come in un ring.
Ad un certo punto vedo un
avversario con un grosso macigno alle spalle di Alfonso per cui mi
lancio come un fulmine e riesco a far cadere la pietra dalle mani e
quando Ciambolo si accorge,lo
sistema “per le
feste”.Sembravano inferociti ed a loro si sono riuniti tanta gente
e fortuna volle che
un contadino ci fece entrare
in una baracca nei pressi del campo sportivo e tutto finì con tanto
spavento e tante botte.
Dopo qualche settimana un
mio amico nota la presenza di un tizio di Spilinga che è stato
l'artefice della lite in giro per il paese e non vi dico quante
gliene ho date e gli ho pure consigliato di scomparire subito:
“ricordati quello che hai fatto durante la partita e stai attento
che Ciambolo e Ciccio Vallone ti daranno il resto se sanno che sei
qui a Tropea”.
Alfonso abitava sulla Via
Libertà in una villa bellissima assieme al papà ed alla mamma che
era
una donna tanto buona e che
aveva una bella voce in quanto in gioventù aveva fatto la cantante
ed
inoltre il fratello”TOTO'
IL PRINCIPE” e delle sorelle molto belle.
Sposò la bella Irene ed
ebbero la figlia Ida ed un'altra che non vive a Tropea.
Tutti gli sportivi ricordano
il grande Ciambolo ed anche mio fratello Umberto che fu il suo
allenatore ed il grande Peppe Filardi, Peppe Chiapparo, Mimmo
Laponte,Vittorio Stiriti, Carminuccio Lorenzo, Aldo Barone, Mimmo
Ferro, Eduardo Toraldo, Nino e Turi Filardi, Cecè
Tranfo, Mimmo Amante ed
altri che facevano tutti parte della gloriosa squadra di calcio
locale
la JUVENTUS.
Con grande affetto
ricordando Ciambolo e tutti gli altri
Tonino Accorinti
Storie - avvenimenti – amici d'infanzia ed altro di Tonino Accorinti U GAZZUSARU”
Tonino Accorinti all'età di 10 anni 1946 |
Storie
- avvenimenti – amici d'infanzia ed altro di Tonino Accorinti U
GAZZUSARU”
Correva
il lontanissimo anno 1952,avevo appena sedici anni e ritiratomi dal
liceo classico iniziai
ad
andare con mia mamma a Napoli dove facevamo acquisti vari per il
nostro esercizio commerciale sito nel centralissimo Corso Vittorio
Emanuele(tessuti,mercerie ed altro).Rientravamo alquanto stanchi e
dopo aver sistemato tutta la roba consumavamo qualche panino
imbottito.Anche con pochi soldi liquidi mia mamma riusciva ad avere
credito da tutti in quanto avevano constatato la sua
onestà,precisione e puntualità.Mio papà,dipendente delle FF SS
faceva servizio alla stazione di Tropea come deviatore.Avvicinandosi
l'arrivo e visto che avevamo una ventina di pacchi e pacchettini,
sistemai il tutto vicino allo sportello da dove si scendeva quando il
treno si sarebbe fermato.Un viaggiatore involontariamente aprì il
finestrino ed uno dei
nostri
pacchi finì fuori,guarda caso,proprio nell'interminabile galleria
che porta alla stazioneferroviaria di Pizzo Calabro.Io e mia mamma
rimaniamo stupiti e non sapevamo quale soluzione trovare e lo stesso
quel signore che aveva combinato quel bel guaio era rimasto senza
parole e molto dispiaciuto Non mi perdo d'animo e dico a mia mamma
che alla fermata di Pizzo sarei sceso per cercare di recuperare il
pacco o quello che si poteva racimolare.Mia mamma mi guarda stupita e
non nascondeva la sua preoccupazione ed anche la sua ammirazione per
quel gesto che mi accingevo a compiere.Le raccomandazioni,gli
abbracci affettuosi e le parole di conforto hanno messo in me sì
tanto coraggio ma anche tanta paura ed altrettanta frenesia.Mi sono
detto che dovevo dimostrare che ero diventato un uomo.Giunti a Pizzo
mi diriggo verso la galleria ed all'inbocco vedendo tutto buio pesto
faccio marcia indietro e non lontano noto un casello ferroviario,mi
avvicino e vedo un omone barbuto che mi domanda il motivo della mia
presenza,cerco di spiegare ogni cosa e rimango felice vedendo che era
propenso ad aiutarmi specie quando gli dissi che ero figlio del
deviatore Accorinti Salvatore con cui lui aveva lavorato presso la
stazione di Bagnara Calabra.Mi consegnò una grande torcia accesa e
mi raccomandò:”dovesse sopraggiungere un treno ficcati dentro
una”garitta”altrimenti rischi di essere rosicchiato dallo
stesso”.La paura era sempre più forte ma la voglia di recuperare
il pacco era ancora di più per cui mi decido di entrare in
galleria.( chiunque leggerà la presente e si troverà a passare da
detta capirà se i motivi di paura ed altro erano comprensibili),un
centinaio di metri percorsi ed un forte fischio annunciava l'arrivo
di un treno.Cercai subito la garitta,mi infilai dentro e con gli
occhi spalancati aspettai quell'interminabile passaggio ed a
sostenuta velocità fini con lo sconparire e fece terminare in me
quell'incubo veramente da sogno.Continuai il cammino interrotto e
credetemi quando mi trovai davanti al pacco non mi sembrava
vero,subito l'ho riconposto e dopo aver raccolto ogni
cosa(cerniere,rotoli di filo,bottoni ed altro) ripresi la via del
ritorno ed uscii da quel tunnel felice e fiero e con la palma
di”vincitore”.Credetemi il primo pensiero fu per mia mamma”Sabea
a gazzusara”la quale ebbe dieci figli,io sono l'ottavo e vi
assicuro che è stata una mamma veramente conla M maiuscola e grazie
a lei mai patimmo la fame neanche nel periodo della seconda guerra
mondiale quando finimmo tutti sfollati a Brattirò in un casolare
presso amici e suoi clienti in quanto i Tedeschi lanciavano bombe con
gli aerei dappertutto. Dopo aver restituito la torcia al casellante
lo ringraziai e dalla stazione di Pizzo raggiunsi con un altro treno
quella di Tropea dove tutti mi attendevano in primis mia mamma che mi
abbracciò con gli occhi lucidi e mi disse:”sono veramente fiero di
te”.Per concludere vi ricordo che “Gazzusara” non era un'offesa
ma per ricordare mio nonno paterno “Turi u gazzusaro” che portò
a Tropea la prima macchina di gassose ed anche il cinema muto che
proiettava in un capannone nei pressi del Viale della stazione
,qualcuno non più giovane certamente se lo ricorderà. Un saluto
Tonino Accorinti
mercoledì 10 luglio 2013
Storie - avvenimenti – amici d'infanzia ed altro di Tonino Accorinti U GAZZUSARU” Il Caro Amico"Patea"
Patea e Tonino u gazzusaru alla processione della Madonna di Romania |
.Per una partita molto sentita qui a
Tropea e non solo,-Lazio-Juve,partiamo con un pulmino dell'amico
Totonno alla volta di Roma;c'era anche con noi il suocero tifoso
della Juve.
Giorgio Chinaglia,centravanti della
Lazio, quel giorno è stato grandissimo e vinsero per 3 a
1meritatamente con un grande gol del glorioso centravanti Romano.
Non vi dico al ritorno nel pulmino
tutti erano muti,sembrava di tornare da un funerale.
Vi racconto per stare nel tema di un
giorno dopo i campionati mondiali in Argentina viene a Tropea il
grande Gentile con la moglie e guarda caso si fermano a mangiare nel
ristorante MIRAMARE gestito da mio suocero nella Via Libertà.Arrivano
nel locale tutti i Juventini fra cui anche Patea che da noi era come
uno di casa.Si avvicina e dopo aver salutato i coniugi Gentile gli
dice rivolgendosi a me:”guarda che di fronte a te c'è un tifoso
della Lazio che si dovrebbe vergognare perchè segue suo fratello
Toruccio che vivendo a Roma tifa per la squadra romana,al che Gentile
si rivolge a me e mi chiede se ciò che affermava Patea fosse vero.
Io risposi,” per prima cosa mi congratulo con te e per quello che
hai fatto ai Mondiali ed anche per la bellissima moglie che hai
accanto” poi ti dico: ”mio fratello è un accanitissimo tifoso
della Lazio anche se da anni vive a Roma e guarda caso abita a Torre
Spaccata in V.le dei Romanisti,ma per quanto riguarda ciò che mi
rimprovera Patea non mi vergogno per niente in quanto tifo per una
squadra del Sud e voglio ribadire anche a te che sono loro a doversi
vergognare di tifare per una squadra del Nord anche se trattasi della
“ GRANDE SIGNORA”come la chiamano e ricordo a te ed ai presenti
che a Roma vi siete beccati un bel 3 a 1 meritatissimo per la squadra
del grande Giorgione.”
Gentile prese le mie battute con un
sorriso assieme alla bella moglie e ringraziò tutti per l'affetto
dimostratogli ed in particolare mio suocero che gli offrì il pranzo.
IL CARISSIMO AMICO MIMMO NACCARI
IL CARISSIMO AMICO MIMMO NACCARI “IL
PADRINO”
Che dire di questo caro amico”MICUCCIO”
figlio di Battistino che a Tropea è stato un personaggio,l'amico di
tutti,si prodigava per tutti ed aveva amicizie dappertutto finanche i
grandi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che incontrava nelle fiere
quando non erano famosi e li aiutava
spesso e volentieri.La sua famiglia è
composta dalla cara moglie Mariuzza e tre figli ed ha abitato
in una casa presa in fitto nei pressi
della Stazione FF SS da un amico un certo Cuzzupoli.
Voleva un bene pazzo al figlio
Giovanni,a Benito ed alla sua adorata NINNI' che vivono a Tropea ed
uno dei suoi più cari amici oltre a mio suocero ero io con cui
divideva parte della giornata.Mi voleva bene come un figlio e veniva
a trovarmi sempre al Municipio dove lavoravo e mi raccontava sempre
avvenimenti trascorsi nel periodo di guerra quando per sbarcare il
lunario si faceva di tutto.Mi narrava che un giorno a Roma,in Piazza
Cinquecento vicino alla Stazione Termini,con mio suocero ed il
fratello Pasquale con una paperella ammaestrata offrivano ai passanti
un bigliettino pescato con il becco della stessa e dicevano che era
di buon augurio e che c'erano indicati dei numeri fortunati da
giocare al lotto e facevano ottimi profitti. Succede però un grave
fatto che li fa finire in Caserma per accertamenti in quanto nelle
vicinanze della Stazione era stato ucciso un generale delle Forze
dell'Ordine. Micuccio e gli altri piangevano specie per la paperella
che i Militari non riuscivano a sistemarla in Caserma per cui scopre
che il Comandante era un Calabrese e piangendo gli disse:”MARESCIALLO
SIAMO TRE SVENTURATI DI TROPEA,DATECI LA PAPERELLA ALTRIMENTI
MORIREMO DI FAME QUI A ROMA”
Questo si commuove e dopo infinite
raccomandazioni li lascia liberi e gli fa consegnare la papera.
Avrei tanti episodi da raccontare e
voglio continuare con quest'altro: Micuccio era un grande giocatore
di dama che si portava sempre dietro anche quando ogni tanto doveva
scontare qualche
breve periodo in “GATTABUIA” per
fatti di poco conto e non gravi.Vado a trovarlo in carcere che
era vicino al Municipio e dove era il
responsabile un amico a cui gli chiesi il permesso di poterlo
visitare per portare un po' di frutta e per salutarlo.Mi autorizza e
non appena Micuccio mi vede,mi abbraccia affettuosamente e prende la
dama e mi sfida “UNA PARTITA SECCA VOGLIO DARTI UNA LEZIONE”-
Giochiamo alla presenza di altri detenuti e del guardiacarceriere e
guarda caso riesco a vincerlo con grande stupore di tutti e Micuccio:
QUI NON DOVEVI UMILIARMI E FRA GIORNI APPENA USCIRO' TI FARO'
CAPPOTTO”- Mi ringraziò per la visita ed io rimase molto contento
in quanto accadeva molto raramente e lui era un grande giocatore di
dama, a Tropea era il numero uno.
Un altro aneddoto è il
seguente:Micuccio,come detto,aveva amici dappertutto e c'era un certo
Mimmo Covelli originario di Crotone che spesso veniva a Tropea ed in
piazza faceva il gioco con le buste in cui erano indicati i regali
che ogni partecipante poteva vincere.Mi fermo con mia moglie e
compro 4 numeri ed all'estrazione Mimmo
Covelli chiama il numero fortunato che avevo comperato io e mi
dice:”GIOVANOTTO PER LA TUA BUSTA SE ME LA LASCI IN CAMBIO TI DO'
QUESTO ASCIUGACAPELLI” io accetto l'offerta con grande stupore suo
e quando l'indomani
racconto ogni cosa a Mimmo Naccari mi
riferì che lo aveva saputo e che Covelli gli aveva detto:UN
GIOVANOTTO MI HA ACCETTATO UN BELLISSIMO REGALO CHE ERA L'UNICO CHE
AVEVO e mi ribadì “ SEI UNO DEI
POCHI CHE HA FREGATO COVELLI IN TUTTA LA SUA
CARRIERA.IO SONO FIERO DI TE E DIRO' A COVELLI”-L'ASCIUGACAPELLI E' IN BUONE MANI.” Pensate che l'ho usato fino a poco tempo fa.
CARRIERA.IO SONO FIERO DI TE E DIRO' A COVELLI”-L'ASCIUGACAPELLI E' IN BUONE MANI.” Pensate che l'ho usato fino a poco tempo fa.
Ne avrei tanti altri episodi ma
concludo e dico che la moglie ed i figli devono essere orgogliosi
di aver avuto un papà come lui.
lunedì 24 giugno 2013
Nel lontano 1999 mi incontro
casualmente a Tropea con Roberto Laureana il quale tutt'ora è
titolare di un'avviata AGENZIA IMMOBILIARE nel Centro Storico di
Tropea,vicino all'affaccio “Al cannone” e dove c'è la suberba
vista a mare con la famosa “ISOLA”.Ero amico del papà Peppe con
il quale,dopo il suo rientro da Legnano,lavoravamo alle dipendenze
del Municipio e lui fu assunto dal Generale Riccardo Toraldo di
Francia e dalla locale Amministrazione in qualità di vigile Urbano
provvisorio e ciò nel periodo che eravamo “quattro gatti” a
mandare avanti gli Uffici Municipali e precisamente: Lorenzo
Nicola-Cesare Adilardi e Mimmo Blasa per anagrafe-servizio
elettorale-stato civile; Per la Segreteria Don Ciccio Gentile,per
laRagioneria Cesare Giroldini per l',archivio e
protocollo,Commissione Commercio ed edilizia,utenti pesi e misure il
sottoscritto che aveva anche funzioni di segretario della
Commissione Edilizia e del Commercio,Franca Loiacono dattilografa,
Salvatore Nazionale usciere ed
all'esterno i Vigili Urbani:Michele Simonelli,Tocco Tommaso,Peppino
Blasa ,Ciccio Romano,Ciccio Vallone e successivamente Antonio
Ostone,Gianfranco Pugliese ,Francesco Godano,Lorenzo
Francesco,Lorenzo Nicola;per la pulizia del territorio Gemelli
Domenico,Simonelli Onofrio ed altri Simonelli,fontaniere Saverio
Caracciolo addetto anche al funzionamento dell'orologio in piazza
Ercole,Amante Domenico fognaiolo,Francesco Mazzitelli aiutante
fognaiolo ed accalappiacani,Lorenzo Paolo ed altri netturbini ed
anche Don Vincenzino Toraldo guardiano dell'acquedotto e qualche
altro che mi sfugge.
Tanto tempo fa mi incontro casualmente
con Roberto Laureana che è titolare di un'agenzia immobiliare nel
centro storico di Tropea,nei pressi dell'affaccio al “cannone”.Ero
amico del papà Peppe che ha lavorato come Vigile Urbano provvisorio
al Comune dove prestavo servizio quando “eravamo 4 gatti”.
Dopo l'esperienza del Comune Peppe
Laureana fu assunto presso l'Ufficio INAIL di Vibo Valentia e lì era
l'amico di tutti specie dei tropeani che si rivolgevano a lui.Ricordo
che un giorno mi recai a Vibo e mi presentò ad un suo collega e gli
disse:”mettiti a disposizione di questo caro amico”.
Iniziai a collaborare con Roberto al
quale confidai:”quando mi pensionai dal Comune avevo avuto il
desiderio di aprire a Tropea un'Agenzia Immobiliare solo che dovetti
abbandonare l'idea in quanto il locale mi venne richiesto da mio
figlio Salvatore per una sua attività.
Con Roberto mi trovai a mio agio ed
assieme ad altri fondammo un agenzia”TROPEA TUTTO L'ANNO”che
esiste a tutt'oggi.Qualche turista soffermandosi davanti all'agenzia
mi dice”vostro figlio Roberto” ed io ne sono fiero in quanto l'ho
sempre voluto bene come un figlio come pure tutta la sua famiglia,in
primis la bella Anastasia che assieme alla sorella Daria sono le
figlie adottive e sono originarie della Bilorussia,poi il figlio
Giuseppe che ha dei ragionamenti come uno grande ed ha appena 9 anni
ed anche la moglie Antonella,figlia del dr.Vittorio Rizzo un caro
amico che da qualche anno ci ha lasciati e che faceva il veterinario
presso il comune di Tropea,uomo di poche parole ma di tanti fatti.Che
dire poi della suocera,dei fratelli Eduardo e Mario e della sorella e
della mamma che credetemi è la bontà in persona.
Nel lontano 1999 Roberto ha richiesto a
Cristina,moglie di mio figlio Salvatore,collaborazione per i fitti di
appartamenti gestiti dall'agenzia; con grande piacere la stessa
accettò e si distinse per la sua correttezza,precisione e non
solo,insomma ha fatto un'ottima esperienza e con ottimi risultati.
Ci fù un'interruzione del rapporto tra
me e Roberto in quanto una sua cugina gli chiese che voleva fare
esperienza con lui e così fu.
Intanto io venne contattato dall'amico
Ing.Eduardo Toraldo che gestiva assieme alla moglie ed un cognato il
famoso “lido S.Leonardo”.Fui assunto ed avevo 2 ottimi bagnini
con cui gestivamo il lido;fittavamo ombrelloni-sdraio e cabine e
credetemi passai un periodo breve ma intenso in quanto,fra
l'altro,ero vicino al mare che io da sempre adoro e perchè con
Eduardo,il giardiniere Antonio Locane,i due bagnini Salvatore Vitetta
e Nazzareno Deluca andavamo molto d'accordo.
Per quanto riguarda Antonio Locane che
si dedica appassionatamente al lavoro io dico sempre ad Eduardo:
“quando non avrai più Locane-alias Ntoni i Mazzara,preparati a
rimpiazzarlo con almeno 3 elementi”.=
Dopo l'interessante parentesi del Lido
S.Leonardo tornai con Roberto anche perchè la cugina si sposò,sempre
in modo amichevole e come socio assieme ad altri di “TROPEA TUTTO
L'ANNO”
Un saluto
Tonino Accorinti
Avvenimenti trascorsi nella grande
città di Torino
Alla fine dell'estate del lontano 1958
partii da Tropea con la proverbiale valigia di cartone e giunsi alla
Stazione Porta Nuova della capitale piemontese dopo un lungo ed
interminabile viaggio;mi attendeva il caro cugino Turi,tanto buono ma
senza studi e con poca voglia di lavorare,
Aveva una bellissima fidanzata Barese
“Nella” di cui era molto innamorato ed era anche molto
geloso.Vedevo la grande metropoli,la capitale del Piemonte,la città
della Mole Antonelliana,della rinomata Superga dove hanno perso la
vita i migliori giocatori di calcio del grande
Torino(Bacicalupo,Gabbetto,Orsi ed altri di ritorno da una partita
che la nostra Nazionale aveva disputata all'estero e che era composta
quasi interamente della squadra del grande Torino);arriviamo in Via
Donizzetti dove mi attendeva tutta la famiglia,da Peppe il”
questuruno” a Luigi ed alle sorelle Maria,Teresa ed Isa ed il loro
papà “Saverio il Magno”che viveva con un pezzo di pane ed un
bicchiere di vino per sua scelta.La casa era piccola e fredda e ci
riscaldavamo con una cucina economica a legna che era accesa quasi
sempre e di continuo dallo zio che con una bici raccoglieva legna in
giro,dopo un bicchiere di vino da un amico che faceva il macellaio.
L'indomani vado a trovare il famoso
procuratore della Repubblica ,dr.Vincenzo Iannelli,originario di
Tropea il quale mi manda con un suo biglietto in Via Bardonecchia
dove operava una fabbrica con più di trecento operai,ditta Lino
Bosco,che produceva roba in plastica;ad attendermi c'era un altro
Tropeano,dr.Michele Di Marca,ex Maresciallo della Finanza nonche
procuratore responsabile,che mi accolse nel suo ufficio e dopo avermi
rivolto diverse domande,mi disse: “ tu a spese della ditta,se te la
senti,aprirai una succursale a tuo nome che intitoleremo”FLORITAL”
a qualche chilometro da qui con un ufficio arredato.” Alla mia
risposta positiva dal giorno dopo iniziai quest'avventura,
Trascorsi un paio di mesi la ditta
chiude ed io vengo chiamato in sede in Via Bardonecchia dove ad
attendermi c'erano oltre al proprietario Lino Bosco ed al dr.Di Marca
tutti i dipendenti amministrativi.Al piano terra c'erano tutti i
macchinari con personale quasi interamente femminile mentre al piano
superiore il reparto amministrativo e l'ufficio dedicato
all'estero.Subito inizio a lavorare con una signora che faceva tutta
la contabilità generale e che buon per me apprezzò molto le mie
capacità.Operavo assieme a lei ed incominciavo a guadagnare
qualcosa(£.40.000 mensili) somma che in verità non avevo mai
visto.Al primo stipendio con i cugini festeggiammo l'evento e di
conseguenza fittammo una casa più comoda nelle vicinanze-Via
Puccini.Le donne dormivano in una stanza ed io zio Saverio e gli
altri in una più grande.Sopra di noi abitavano dei nostri
parenti(Zio Armando Di Laghi,i figli Minuccia e Tonino ed un altro
figlio di nome Aldo che faceva servizio a Bra nella Polizia
Stradale,guidava un moto di grossa cilindrata e spesso veniva a
trovare la famiglia.Era fidanzato con una bella ragazza di
Torino,Giuseppina,e dopo un periodo di qualche anno si lasciarono in
quanto pare fosse poco seria.Una sera con mio cugino Salvatore al
cinema”CONTINENTAL” in Via Nizza l'abbiamo sorpresa in
atteggiamenti”molto affettuosi”in compagnia di un ragazzo e per
Aldo fu la goccia che fece trabbocare il vaso.La lasciò e si fidanzò
con una bella e brava infermiera di nome Poldi con cui stanno ancora
assieme ed in estate villeggiano qui a Tropea.
Il lavoro in ditta andava bene solo che
con la somma che guadagnavo,tolte le spese di casa,tre mezzi per
recarmi ogni mattina a lavoro,qualche vizietto di gioventù,ogni
sabato con Luigi andavamo in discoteca,frequentavamo una piscina ecc
i soldi non erano mai sufficienti e meno male che c'era Luigi che non
si tirava mai indietro e non mi faceva mai mettere le mani nel
portafoglio che a dire il vero era sempre semivuoto.Luigivive a
Torino con la moglie Maria,è nonno ed ogni estate ritorna a Tropea
dove hanno casa e li rivedo con grande piacere.
Con Tonino Di Laghi che aveva una
motoretta un sabato partiamo alla volta della città di Cinzano dove
si produce l'ottimo vermout,balliamo in una discoteca fino a tardi e
per poter rientrare a casa abbiamo sudato le proverbiali”sette
camicie” causa il cattivo tempo la nebbia e la stanchezza.
Sempre in compagnia di Tonino,don
Armando,lo zio Saverio,ed i cugini decidiamo un giorno di giocare
a”padrone e sotto” con tanto vino di mele di cui ne abbiamo
bevuto al massimo;in serata però avevo un appuntamento romantico con
una ragazza che mi aspettava alla stazione Porta Nuova presso una
nave grandissima che si trovava all'ingressoEro in condizioni pietose
per cui prego il buon Luigi di andare in mia vece e di riferire alla
stessa che avevo avuto un malore e che l'indomani l'avrei sentita a
telefono.
Quasi tutte le sere passavo da mio
cugino Peppe,giocavamo a dama(era un vero maestro) cenavamo assieme
alla moglie Maria che lavorava all'Ulivetti e con lei c'era fra
altre una bellissima ragazza di Ivrea che aveva espresso il desiderio
di volermi conoscere,solo che aveva un papà gelosissimo che non la
faceva neanche respirare per cui tutto finisce nell'incontro a casa
di mio cugino.
TONINO ACCORINTI
Piemonte-Torino ed il mio caro cugino Luigi
Piemonte-Torino ed il mio caro cugino
Luigi
Siamo stati veramente come fratelli,lui
lavorava presso una famosa tipografia “POZZO” e guadagnava anche
bene motivo per cui quando mi vedeva”al verde”mi faceva prestiti
in denaro che erano da restituire non appena avrei avuto la
possibilità”campa cavallo”- Estate 1959 partiamo in vespa alla
volta di S.Remo-la città dei fiori-,prima tappa un paesino vicino
Alassio(dal famoso muretto) andiamo in discoteca e rimorchiamo due
bellissime ragazze di Savigliano;saremmo rimasti tutta la notte in
così buona compagnia ma come una spada di Damocle incombevano gli
impegni precedentemente assunti,dovevamo essere all'indomani nella
capitale dei fiori in quanto ero atteso da una bella ragazza di
Roma,certa Rosetta,con la quale ci eravamo conosciuti nella capitale
durante il matrimonio di mio fratello Toruccio,per cui salutiamo le
belle piemontesine ed andiamo a riposa-
re.L'indomani con la vespa alla guida
del sottoscritto approdiamo a S.Remo.Troviamo in una casetta al
centro storico sia Rosetta che la sorella Rita ed un'altra loro
amica.Abitavano da una zia che lavorava presso un albergo rinomato e
che le aveva ospitate.Nel frattempo Luigi ci salutò e con la
motoretta prese la via del ritorno.Riesco a trovare alloggio nei
pressi ed al mattino si andava in spiaggia mentre la sera fino a
tardi in discoteca.Il mare era molto bello certamente non
paragonabile a quello di Tropea-Trascorsi un paio di giorni mi chiama
al telefono Luigi,era passato da casa un medico della mutua e voleva
parlare con me in quanto mi ero messo in malattia pur di raggiungere
S.Remo.In fretta saluto Rosetta e le altre,rientro a Torino e mi reco
all'ufficio della mutua per motivare la mia assenza da casa.Dopo
qualche giorno ritorno a S.Remo e nuovamente altra telefonata di
Luigi in quanto il medico della mutua era ritornato a casa per un
nuovo controllo e questa volta era nervosissimo e minacciava di
farmi licenziare dalla ditta dove lavoravo.Rientro a Torino
definitivamente e con un grosso problema,ero rimasto senza soldi ed
avevo appena 40 km dalla tessera delle FF SS(mio papà era ferroviere
ed ogni familiare aveva in omaggio 4.000 km di traffico
gratis).Arriva il controllore e non si accanisce quando spiego la
mia situazione alquanto critica e purtroppo per me non avevo vicino
il caro cugino Luigi.Giungo a Torino e per non essere licenziato
dalla ditta mi ricovero presso l'Ospedale S.Croce di Moncalieri dove
vengo sottoposto ad un intervento operatorio in quanto da tempo
soffrivo di fistola sacrococcigea ed in quel periodo mi dava tanto
fastidio “operato per amore e per non perdere il lavoro”.
I miei cugini era tutti impegnati ed
io aspettavo solo a guarire per poter rientrare in ditta.Ero
veramente giù di morale e la Caposala,suora Antonietta,mi prese in
simpatia e mi stava vicino fino a tardi e mi teneva compagnia.Mi ero
cresciuto il “pizzetto” e la suora per tenermi su mi diceva”Frate
Antonio presto guarirai e rientrerai a casa”.Era molto bella e
buona ed è stata con me veramente come una sorella,andava via la
sera solo quando mi addormentavo.Trascorsi 15 giorni esco
dall'ospedale e rientro in ditta ma con la sorpresa che non lavoravo
più in ufficio bensì nel reparto spedizioni con un capo di origine
piemontese,arrogante e cattivo con me e con i Calabresi,ci chiamava
“Napuli” proprio con disprezzo per cui decido di porre fine alla
parentesi Torino e di organizzarmi per rientrare nella mia “Itaca”
vicino a mia mamma che adoravo ed a tutta la famiglia che mi
aspettava a braccia aperte. Tonino Accorinti
Al Mio Caro amico Albino Lorenzo
Al Mio Caro amico Albino Lorenzo
Un caro amico,il grande famosissimo
pittore rinomato a Tropea e non solo ALBINO LORENZO
Un Tropeano vero,amico di tutti
specialmente dei poveri contadini,pescatori,vecchietti di cui immor
talava ogni loro movimento specie
quando, dediti ai loro lavori giornalieri,sudati ed affaticati Albino
li faceva rivivere ed una volta creò un asino “ vivo e che semrava
ti seguisse in ogni tuo movimento “.Ebbe 18 figli con la sua amata
Gina,vera ed esemplare donna del Sud che con grandi sacrifizi mandava
avanti la famiglia;a volte nelle feste si riunivano in una
cinquantina di unità,tra figli,nuore e generi,nipoti.La moglie era
sempre nei fornelli accesi e preparava per tutti anche perchè le
bocche da sfamare erano tante.Con Albino quasi tutte le mattine c'
incontravamo per fare la spesa- comprava 5 chili di pane,3 di pesce,5
di frutta ed occorreva un'auto molto grande per portare la roba a
casa.La moglie si confidava con me in quanto ero come uno di famiglia
e mi diceva che occorreva una lavatrice ogni anno e meno male che
c'era l'amico Alfredo Verdiglione che gliele forniva e per ognuna si
accontentava di ricevere un quadro.Anche io a casa ho un suo quadro
su tela che è veramente molto bello e che aveva creato per un suo
figlio ed il mio Antonello mi dice sempre”quello un domani sarà
mio”.Un altro me lo regalò quando misi a disposizione un mio
appartamento per il figlio Pasquale che non riusciva a trovare
alloggio.I suoi quadri,mi confidava erano come sue creature e se ne
disfava sempre a malincuore tranne quando doveva preparare qualche
mostra in Italia ed anche all'estero con grande riconoscenze e premi
vari.Aveva tanta paura della morte e mi diceva: “ho paura in quanto
la morte è un vero mistero” Nessuno può sapere o immaginare cosa
ci riserva l'aldilà ed io sono non solo cattolico ma anche molto
credente.”
Al mio matrimonio a cui è stato un
illustre invitato mi regalò una natura morta veramente stupenda.Un
giorno ci trovavamo in aperta campagna e vedendo una contadina che
curva raccoglieva olivi si soffermò se l'impressionò e poi a casa
dipinse una figura veramente stupenda,piena di luce ed una mostr
vinse il primo
premio.Era buono,umano e generoso,però alquanto
puntiglioso.Vi racconto cio che è successo molto tempo fa.Abitavamo
entrambi in Largo Rota,attualmente abita il suo primogenito Mario,e
due terrazzi,uno della mia famiglia e l'altro quello della
sua,affacciavano nella Via Margherita di Savoia.Avevo una sorella
bellissima ed infinitamente buona”Gisella” ed Albino prese una
vera”cotta”.Si tenevano per mano affacciati dai terrazzi ed erano
veramente innamorati.I miei genitori ed i suoi non erano contenti in
quanto entrambi molto giovani e cercavano di ostacolare questo amore
infantile con ogni mezzo.Albino prese un decisione,propose a mia
sorella una “fuitina” ed alla risposta negativa di Gisella che
gli disse:” Albino non puoi propormi ciò,non posso dare questo
grande dispiacere ai miei e specie a mia mamma che quotidianamente si
sacrifica per tutti noi”Rimase molto male ed io per questo motivo
lo chiamavo”cognato mancato”. Gisella sposò dopo Pasquale
Taccone uno che veniva da Torino da una rinomata sartotecnica ed
ebbero un figlio- Enzo- mentre Albino come già detto di figli ne
ebbe 18 con la cara e bella Gina. Con affetto Tonino
Accorinti
Storie - avvenimenti – amici
d'infanzia ed altro di Tonino Accorinti U GAZZUSARU”
Correva il lontanissimo anno 1952,avevo
appena sedici anni e ritiratomi dal liceo classico iniziai
ad andare con mia mamma a Napoli dove
facevamo acquisti vari per il nostro esercizio commerciale sito nel
centralissimo Corso Vittorio Emanuele(tessuti,mercerie ed
altro).Rientravamo alquanto stanchi e dopo aver sistemato tutta la
roba consumavamo qualche panino imbottito.Anche con pochi soldi
liquidi mia mamma riusciva ad avere credito da tutti in quanto
avevano constatato la sua onestà,precisione e puntualità.Mio
papà,dipendente delle FF SS faceva servizio alla stazione di Tropea
come deviatore.Avvicinandosi l'arrivo e visto che avevamo una ventina
di pacchi e pacchettini, sistemai il tutto vicino allo sportello da
dove si scendeva quando il treno si sarebbe fermato.Un viaggiatore
involontariamente aprì il finestrino ed uno dei
nostri pacchi finì
fuori,guarda caso,proprio nell'interminabile galleria che porta alla
stazioneferroviaria di Pizzo Calabro.Io e mia mamma rimaniamo stupiti
e non sapevamo quale soluzione trovare e lo stesso quel signore che
aveva combinato quel bel guaio era rimasto senza parole e molto
dispiaciuto Non mi perdo d'animo e dico a mia mamma che alla fermata
di Pizzo sarei sceso per cercare di recuperare il pacco o quello che
si poteva racimolare.Mia mamma mi guarda stupita e non nascondeva la
sua preoccupazione ed anche la sua ammirazione per quel gesto che mi
accingevo a compiere.Le raccomandazioni,gli abbracci affettuosi e le
parole di conforto hanno messo in me sì tanto coraggio ma anche
tanta paura ed altrettanta frenesia.Mi sono detto che dovevo
dimostrare che ero diventato un uomo.Giunti a Pizzo mi diriggo verso
la galleria ed all'inbocco vedendo tutto buio pesto faccio marcia
indietro e non lontano noto un casello ferroviario,mi avvicino e vedo
un omone barbuto che mi domanda il motivo della mia presenza,cerco di
spiegare ogni cosa e rimango felice vedendo che era propenso ad
aiutarmi specie quando gli dissi che ero figlio del deviatore
Accorinti Salvatore con cui lui aveva lavorato presso la stazione di
Bagnara Calabra.Mi consegnò una grande torcia accesa e mi
raccomandò:”dovesse sopraggiungere un treno ficcati dentro
una”garitta”altrimenti rischi di essere rosicchiato dallo
stesso”.La paura era sempre più forte ma la voglia di recuperare
il pacco era ancora di più per cui mi decido di entrare in
galleria.( chiunque leggerà la presente e si troverà a passare da
detta capirà se i motivi di paura ed altro erano comprensibili),un
centinaio di metri percorsi ed un forte fischio annunciava l'arrivo
di un treno.Cercai subito la garitta,mi infilai dentro e con gli
occhi spalancati aspettai quell'interminabile passaggio ed a
sostenuta velocità fini con lo sconparire e fece terminare in me
quell'incubo veramente da sogno.Continuai il cammino interrotto e
credetemi quando mi trovai davanti al pacco non mi sembrava
vero,subito l'ho riconposto e dopo aver raccolto ogni
cosa(cerniere,rotoli di filo,bottoni ed altro) ripresi la via del
ritorno ed uscii da quel tunnel felice e fiero e con la palma
di”vincitore”.Credetemi il primo pensiero fu per mia mamma”Sabea
a gazzusara”la quale ebbe dieci figli,io sono l'ottavo e vi
assicuro che è stata una mamma veramente conla M maiuscola e grazie
a lei mai patimmo la fame neanche nel periodo della seconda guerra
mondiale quando finimmo tutti sfollati a Brattirò in un casolare
presso amici e suoi clienti in quanto i Tedeschi lanciavano bombe con
gli aerei dappertutto. Dopo aver restituito la torcia al casellante
lo ringraziai e dalla stazione di Pizzo raggiunsi con un altro treno
quella di Tropea dove tutti mi attendevano in primis mia mamma che mi
abbracciò con gli occhi lucidi e mi disse:”sono veramente fiero di
te”.Per concludere vi ricordo che “Gazzusara” non era un'offesa
ma per ricordare mio nonno paterno “Turi u gazzusaro” che portò
a Tropea la prima macchina di gassose ed anche il cinema muto che
proiettava in un capannone nei pressi del Viale della stazione
,qualcuno non più giovane certamente se lo ricorderà. Un saluto
Tonino Accorinti
Iscriviti a:
Post (Atom)